Con l’attentato a Donald Trump si alza ulteriormente l’asticella della violenza durante una campagna presidenziale che non fa che esacerbare la Seconda guerra civile americana. Nel commentare la notizia, da parte dei politici, si leva un coro che condanna l’avvenuto come incompatibile con la democrazia. Joe Biden si spinge addirittura a dichiarare che “non c’è spazio in America per la violenza politica”. Bisogna allora credere che tra le molte cose che il Presidente dimentica c’è il fatto che gli Usa vantano il triste primato di quattro presidenti uccisi e di una sequenza – lungo tutta la loro storia – di decine di assassinii e ferimenti di personalità politiche di diverso schieramento e tenore. Per non parlare della violenza contro le personeLeggi Tutto

Eliot Higgins, fondatore del sito Usa di news scandalistiche Bellingcat, pensava di fare uno scherzo. E invece le immagini che lui ha twittato sono state riprese da 5 milioni di persone, convinte davvero che Donald Trump fosse stato arrestato violentemente dalla polizia, sbattuto in carcere e immortalato con la tua arancione dei reclusi. Sarebbe stata magari pure una belle notizia, ma erano evidentemente foto false, prodotte da un’intelligenza artificiale che aveva risposto così all’input di Higgins di generare immagini che rappresentassero l’arresto dell’ex presidente. È stato The Washington Post a sollevare il problema, ma come testata per noi la questione è più ampia: come sarà possibile, in un’epoca di disinformazione algoritmica, distinguere il falso dal vero? Se è vero, come èLeggi Tutto

Questa volta è una scuola elementare. I morti sono 21 di cui 19 bambini. Uccisi da un liceale di 18 anni. È l’ennesima strage dovuta alla vendita di armi negli USA, dove soloquest’anno ci sono state già più di 200 sparatorie. Tutti gli Stati si fondano sulla guerra e l’uccidibilità impregna le società statali in cui viviamo. Ciò è particolarmente evidente e feroce nella società statunitense, che sta implodendo: persino dopo un evento come questo,pochissime voci si stagliano chiaramente contro la vendita di armi, perché essa viene vista come un principio irrinunciabile di libertà e di sicurezza (sic!), perché è la normalità (tanto che vengono vendute armi anche in alcuni supermercati). Tanti media preferiscono accentuare il problema psicologico del singolo oLeggi Tutto

Dieci persone sono state uccise e altre tre ferite nella strage compiuta il 15 marzo nella città di Buffalo, New York. Persone innocenti che stavano facendo la spesa, vittime dello stragismo suprematista che colpisce ancora una volta la nostra gente. L’assassino, il diciottenne Payton Gendron, ha meticolosamente premeditato e pianificato la sparatoria: ha coperto oltre 200 miglia per raggiungere il sobborgo nel quale aveva effettuato un sopralluogo il giorno precedente, scelto perché prevalentemente abitato da afroamericani che infatti sono la maggioranza delle vittime dell’eccidio; ha cominciato a sparare nel parcheggio del centro commerciale nell’ora di massimo afflusso e ha poi continuato all’interno; prima di agire, aveva caricato sul web un manifesto di circa duecento pagine in cui rivendicava gli atti cheLeggi Tutto

Nel 2021 gli Stati Uniti hanno battuto ogni record in tema di immigrazione: più di un milione e settecentomila “incontri”, cinico eufemismo con cui le autorità chiamano le detenzioni al confine col Messico. Una cifra che triplica la media degli arresti negli ultimi otto anni e che esprime solo in parte il numero reale di persone che nel 2021 hanno provato ad entrare nel paese. Malgrado le avvertenze della vicepresidente Kamala Harris, volte a smentire ogni illusione della comunità latina – “Non venite perché sarete respinti. Noi proteggeremo i nostri confini” –; malgrado il muro, voluto da Trump, e malgrado gli accordi con il governo messicano del “progressista” López Obrador per bloccare l’immigrazione, avviati dall’amministrazione repubblicana e ratificati da Biden: unLeggi Tutto

Sono passati vent’anni dal sanguinoso attacco terroristico nel cuore di New York in cui perirono circa 3000 persone. Il primo motivo di sollecitazione della memoria e di solidarietà riguarda la ferita inferta a coloro che hanno perso i propri cari, in questo come nei tanti attentati che hanno preceduto e seguito quel giorno di settembre. Fu una morte in diretta, mostruosa e spettacolare, che colpì dall’alto gente comune ignara; peculiare fu l’obbiettivo scelto, al centro di una delle più grandi e importanti metropoli del pianeta, nel cuore della nazione militarmente più potente del mondo. A vent’anni di distanza, è necessario fare un bilancio: che ne è stato della “guerra al terrorismo” condotta dalla democrazia statunitense e dai suoi alleati (Italia inclusa)?Leggi Tutto

Capitol Hill, l’ultima puntata di questa stagione della serie “democrazia”, cinque persone la guardano.Grace è a New York, trentenne laureata, sposata, lavora all’università. Inquieta, da mesi non esce a causa della pandemia, osserva le ultime scene. Adesso pensa: con Joe e Kamala andrà meglio. Andrà meglio? Non ne è così sicura pensando a quei bambini neri ed ispanici che vivono solo qualche isolato più in là, dove non è infrequente sentire colpi di pistola. La serie riprenderà certamente, ma come andrà a finire? Cerca consolazione in un libro, le capita tra le mani American psycho, l’inquietudine cresce, forse bisogna tornare alle radici così aspre e velenose del grande ed oggi maledetto Paese.Isabelle vive in rue Saint-Jacques, ha passato i cinquanta, èLeggi Tutto

È ora di porsela questa domanda, dopo la drammatica farsa dell’assalto a Capitol Hill. La questione va oltre i confini nordamericani, riguarda tutti i paesi che si proclamano democratici, ed ha una portata epocale ed urgente. Potenziali emuli di Trump si aggirano per l’Europa e dintorni: Le Pen, Salvini, Vox sono solo alcuni esempi per non dire di Orban ed Erdogan. Menzogne e deliri “social” che alimentano fantasie violente e complottiste dei settori più retrivi della popolazione si diffondono. Maniaci che vorrebbero negare il genere femminile e abrogare la storia e le sue tracce prendono piede. Prepotenze e assassinii machisti si moltiplicano. Bande armate razziste o integraliste sono in agguato. L’agire violento ed unilaterale delle forze repressive non si è maiLeggi Tutto

Mercoledì 6 gennaio 2021 poche migliaia di persone provenienti da una manifestazione svoltasi a Washington in sostegno di Trump hanno raggiunto il Campidoglio e sono entrati al suo interno con la violenza. Hanno potuto farlo grazie all’insolita e sospetta impreparazione delle forze dell’ordine – persino con la loro complicità – e hanno interrotto la seduta del Congresso che stava certificando la vittoria di Biden. Questo attacco fomentato dall’appello che poco prima Trump aveva rivolto ai suoi accoliti, rappresenta uno sbocco concreto delle sue accuse senza prove su un presunto risultato elettorale truccato. Solo quando si è trovato in un vicolo cieco – visto il carattere improvvisato e irresponsabile di questo attacco e dopo le reazioni avverse di gran parte dell’establishment repubblicanoLeggi Tutto

Ciò che sta avvenendo negli Stati uniti è senza precedenti. Un punto di non ritorno nella crisi della democrazia sistemica ormai a pezzi, che anche a breve può aprire la strada a ulteriori pericoli. Ieri, in uno dei momenti più importanti e solenni del loro rito democratico, la ratifica dell’elezione del nuovo Presidente, tutto il mondo ha visto il Congresso degli Usa cedere di fronte all’irruzione nel Palazzo di gruppi di persone agli ordini dell’ex Presidente Trump che in qualche migliaio erano lì riunite. L’orda di bifolchi che ha bloccato per alcune ore Capitol Hill non è sfuggita di mano al caporione dei retrivi che sta ancora alla Casa Bianca: è stata al contrario preparata e incitata da lui, che l’haLeggi Tutto