Siamo al fianco degli studenti e delle studentesse che in tante città stanno manifestando contro la DAD. La DAD crea isolamento, alienazione, solitudine, impedisce il dialogo e la solidarietà, attacca i sensi primari e la mente. Con la DAD peggiora un sistema scolastico già allo sfacelo basato su un’idea di istruzione volta alla sottomissione dei giovani. Come ci si può educare senza relazioni e senza dialogo? Ma il governo è completamente sordo alle esigenze degli studenti: promette una riapertura che non avviene mai e non si attiva in alcun modo per garantire un ritorno in sicurezza nelle scuole (ad esempio potenziando i trasporti e aumentando il numero di insegnanti).
Il protagonismo diretto può essere la base per un processo di cambiamento, che comincia con il ritorno a scuola in sicurezza ma che non deve limitarsi a questo. Nelle proteste studentesse e studenti possono cominciare ad incontrarsi in modo diretto e più liberamente. Come continuare? C’è bisogno di creatività, immaginazione, protagonismo: vi siete mai immaginati una scuola diversa? Come sarebbe? Come si vivrebbe in una scuola senza competizione, in cui si parla e si pratica la solidarietà e la cooperazione? Meglio. Chi può costruirla? Chi ci vive. Il futuro, incluso il futuro della scuola, dipende dalle persone, non da un dpcm.
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