Devrim, un cittadino tedesco di origine curda, è stato arrestato il mese scorso a Sassari, mentre era in vacanza in Sardegna con la figlia di 11 anni, poi allontanata da lui e trasferita in una comunità per minori fino all’arrivo della mamma. L’arresto è stato effettuato per un mandato internazionale emesso dal regime turco che ne ha richiesto anche l’estradizione. Probabilmente la sua “colpa” è di essere nato in Germania da genitori curdi e di essere stato, prima di lavorare all’università di Berlino, giornalista per diverse testate internazionali in numerosi paesi del medio oriente, fra cui il Kurdistan turco e siriano, scrivendo anche e soprattutto delle persecuzioni del popolo curdo. In un comunicato firmato da diverse associazioni sarde (www.asceonlus.org) si sostiene che Devrim sia “accusato di ‘terrorismo’, ma curiosamente tale attribuzione che appare inesistente in Germania salta a sorpresa in Italia; terrorista, ma più specificamente non come autore di operazioni qualificabili in tale senso, bensì come ‘fiancheggiatore’ del (…) PKK”. Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, è infatti considerata dal regime turco un’organizzazione terrorista, contro anche l’opinione di una sentenza della Corte Europea sui diritti dell’uomo di Strasburgo dell’8/2/’22 È gravissimo quello che è accaduto: un attacco alle libertà. A Devrim, che ha dichiarato “amo la Turchia ma non Erdogan” e a cui vanno solidarietà e sostegno, sono stati concessi gli arresti domiciliari, presso la sede dell’Associazione Asce, vicino a Cagliari, che lo sta ospitando e che si è impegnata generosamente fin da subito per la sua liberazione e per far conoscere questa ingiustizia. L’augurio e l’impegno è che Devrim possa al più presto ottenere la libertà e riabbracciare i suoi cari in Germania.
2023-09-02