In diverse città italiane si sono svolte manifestazioni di protesta pacifiche degli ambulanti e di piccoli commercianti, duramente colpiti dalla pandemia e anche dalle misure irrazionali e irresponsabili del governo. Infatti, Stato e governi (attuale e precedente) illudono con false promesse ma sostanzialmente sostengono i grandi capitali che vedono accrescere le loro fortune come non mai. Cresce l’impoverimento per tanti: dai licenziamenti alla mancata erogazione della cassa integrazione a milioni di lavoratori fino ai cosiddetti “ristori” che sono poco più di un’elemosina.
Per i lavoratori ambulanti, molti dei quali sono immigrati, le condizioni di sicurezza e di salute creano una situazione insostenibile. Non è chiaro perché la gente può ammassarsi nei supermercati, nelle metropolitane e sugli autobus, mentre vengono chiusi mercati all’aperto o piccole attività del commercio dove è possibile gestire l’afflusso. Infatti, la giusta attenzione alle misure di distanziamento sociale può essere meglio attuata in ambiti dove la prossimità tra le persone si svolge in modo più diretto e in una misura più piccola. È il caso di tanti mercati di quartiere all’aperto così come di piccoli esercizi al dettaglio. Non c’è separazione tra salute e lavoro, tra regole di buon comportamento e la giusta richiesta di lavorare se al centro c’è solidarietà, umanità, aiuto reciproco, rispetto e attenzione.
Le strumentalizzazioni di chi nega la pandemia sono pericolose quanto l’affidarsi ciecamente alle regole di uno Stato che finora è colpevole della morte di tante persone. Per questo denunciamo i settori di destra che insinuano egoismo e cattiveria nella giusta protesta e le frange minoritarie e violentiste che, come a Roma, danneggiano la lotta e favoriscono la criminalizzazione della protesta. La strada da seguire è quella della solidarietà, dell’unione in nome del sacrosanto diritto a vivere e a lavorare. Perciò appoggiamo e ci impegniamo a sviluppare la solidarietà con la lotta degli ambulanti e dei piccoli commercianti per la difesa delle loro condizioni di vita.
8 aprile 2021
La Comune