Solidarietà alle popolazioni del Darfur contro la criminale repressione della giunta militare del Sudan

Dal 22 Aprile e per almeno quattro giorni nelle località di Krendik ed El Geneina nel Darfur occidentale si sono succeduti attacchi brutali contro la popolazione da parte di circa duemila miliziani a bordo di centinaia di fuoristrada militari, auto, moto e cavalli. Sono stati riconosciuti leader dei janjawid, una milizia islamista che si presta come braccio armato della giunta militare per compiere operazioni, come quella in corso, veri e propri tentativi di autentica pulizia etnica nei confronti di una popolazione che si è da sempre mobilitata contro il golpe che ha portato al potere la giunta militare del Sudan.
Hanno raso al suolo tutto ciò che hanno incontrato sulla loro strada, ucciso leader della resistenza, commesso saccheggi, stupri e rapimenti. Non si sono fermati nemmeno di fronte agli ospedali dove accorrevano le centinaia di feriti, tra questi quello di Medici Senza Frontiere (MSF) che è stato distrutto e sono stati uccisi 4 operatori sanitari volontari: finora le vittime accertate sono oltre duecento e centinaia i feriti. Nella furia genocida hanno anche aggredito le persone che nei cimiteri cercavano di dare sepoltura alle vittime. Tanta ferocia non è nuova da parte della giunta militare che non ha mai perdonato alla gente del Darfur di aver dato vita negli ultimi anni ad autentiche rivolte , inoltre nei territori della regione sono tanti gli interessi in gioco soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime fra cui l’oro di cui è ricca la zona.
La Comune esprime tutta la propria solidarietà alle popolazioni colpite e denuncia i responsabili e il silenzio complice del sistema degli Stati.
I generali del Sudan sono sostenuti dal criminale Putin lo stesso che ha invaso l’Ucraina. La gran parte degli Stati Occidentali per difendere i propri interessi nella regione da anni lasciano fare il lavoro sporco alla giunta militare che sostengono.
Ci rivolgiamo a tutti i sinceri pacifisti, alle persone di buona volontà a chi crede nei valori della solidarietà e dell’accoglienza umana e della pace perché facciano sentire la loro voce a sostegno delle popolazioni del Darfur in lotta contro la giunta militare genocida per la libertà e la autodeterminazione.