Solidarietà ad Alfredo Cospito contro la repressione statale

Lunedì 19 dicembre il tribunale di sorveglianza di Roma ha confermato il 41 bis per Alfredo Cospito, costretto per almeno altri 4 anni a subire il carcere duro, in regime di isolamento, con limiti ai colloqui e all’ora d’aria, la posta sottoposta a controlli e il divieto, a discrezione dei suoi carcerieri, di ricevere libri e riviste. Contro questo provvedimento da ottobre sta attuando uno sciopero della fame nel carcere di Sassari dove è rinchiuso.

Per l’accanimento repressivo del regime carcerario cui è sottoposto, esprimiamo la nostra solidarietà a Alfredo Cospito, militante della Federazione Anarchica Informale condannato all’ergastolo per “strage contro la personalità interna dello Stato”. Il reato gli è stato attribuito per aver messo in atto un attentato con piccoli ordigni contro la caserma dei carabinieri di Fossano (CN) con il quale, è bene ricordarlo, non voleva ferire né uccidere alcuno e nel quale nessuno è rimasto ferito o ucciso.

Da sempre abbiamo espresso la nostra contrarietà alla violenza minoritaria che rappresenta un ostacolo allo sviluppo delle coscienze e delle lotte; a maggior ragione siamo contrapposti a qualunque forma di terrorismo. Le nostre idee, metodi, pratiche e finalità nulla hanno a che vedere con quelle agite da Alfredo Cospito. È da questa postazione che denunciamo la feroce repressione statale e l’accanimento punitivo dei suoi apparati, quelli sì da sempre con le mani sporche di sangue. Lo Stato e i suoi servi, quelli che hanno ucciso Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e tanti altri, che hanno manganellato lavoratori e disoccupati, che hanno caricato studenti e studentesse, che hanno stuprato e minacciato moltissime donne, che hanno fatto morire in mare o nei centri di “accoglienza” donne, uomini e bimbi immigrati e profughi, che sono stati in prima fila nelle responsabilità dirette o indirette e nel depistaggio di stragi rimaste impunite, oggi continuano a mostrare il loro volto oppressivo e repressivo anche contro Alfredo Cospito, come contro moltissimi altri – sono 72 i suicidi in carcere dall’inizio dell’anno – rivelando una volta di più la loro vera natura.