Riconoscimento facciale contro le minoranze
Il tecno-razzismo del Dragone

Secondo fonti statunitensi, venute in possesso di un documento interno originale, Huawei avrebbe sviluppato per il governo di Pechino, un sistema di riconoscimento facciale finalizzato a identificare gli appartenenti all’etnia uigura. Gli Uiguri, originari dello Xinjiang, sono una minoranza etnica turcofona, per lo più di religione musulmana, oggetto da decenni di pesantissime repressioni e discriminazioni da parte del governo cinese. Oltre 1,3 milioni di uiguri sono rinchiusi in “campi di rireducazione” statali, sono vietati i loro usi e costumi, le loro moschee distrutte, la loro lingua di fatto cancellata nelle scuole pubbliche. Ora a tutto questo si aggrava, nel delirio digitale fomentato dal governo cinese e con la zelante complicità servile della più importante multinazionale cinese delle nuove tecnologie. Con l’invenzione di nuovi strumenti di controllo sociale – in Cina peraltro già diffusissimi e abusati normalmente – finalizzati all’identificazione e al tracciamento delle minoranze, la tecno-burocrazia dell’impero cinese mostra una volta di più il suo vero volto di oppressione e di violenza.