Varie entità, tra cui Human Right Watch e Sos razzismo stanno denunciando la crescita di episodi di xenofobia alimentati in molti casi dalle politiche razziste degli Stati. Colpiscono ad esempio le misure prese ad aprile dal governo conservatore slovacco nei confronti dell’etnia gitana. Degli insediamenti in cui vivono circa 6000 persone sono stati isolati utilizzando l’esercito con la scusa di aver trovato 32 casi positivi al Coronavirus. Il primo ministro del partito conservatore OLANO Igor Matovic è arrivato a giustificare la misura affermando che ogni infettato di etnia gitana trasmetterà la malattia ad altre 4 persone – a fronte di una media di 2,1 – “per questioni culturali”, senza chiarire la provenienza di tale dato. Si tratta di un’ulteriore espressione delleLeggi Tutto

Con i poteri straordinari acquisiti lo scorso 30 marzo, il presidente Orbán ha messo il bavaglio ad ogni opinione a lui contraria, così un oppositore è finito in galera semplicemente per aver espresso su di un social network critiche nei confronti del governo nella gestione della pandemia. L’allarme sull’operato del governo è più che giustificato: di fronte ai primi casi di contagio, denuncia un recente rapporto di Human Right Watch, 36 mila pazienti sono stati dimessi in tutta fretta per liberare posti-letto negli ospedali ungheresi ed evitare il collasso del già fragile sistema sanitario. Senza preavviso, sono state rinviate a casa persone appena operate o sofferenti di gravi patologie. Denunciamo con forza il grave attacco alla più elementare libertà di espressioneLeggi Tutto

In America Latina la diffusione del Covid-19 amplifica la sofferenza dei settori popolari, ignorati dai poteri politici ed economici, preoccupati esclusivamente dei propri interessi. In Cile centinaia di persone dalle periferie povere di Santiago e di Valparaíso sono scese in strada per denunciare il governo che non ha mantenuto la promessa di distribuire generi alimentari, ricevendo in risposta repressione poliziesca ed arresti. Le manifestazioni sono state accompagnate in altri quartieri da “cacerolazos” per denunciare l’insensibilità dei politici. Non sorprende, in questi tempi di pandemia, che proprio in Cile si stia svolgendo una delle prime visibili e chiare proteste in Sud America. Proprio lo scorso lunedì 18 maggio scandisce sette mesi esatti dall’inizio nel paese di un processo di lotta molto ampioLeggi Tutto

È prevedibile e auspicabile che Trump paghi alle Presidenziali 2020 la gestione scellerata dell’emergenza Coronavirus in America, ove secondo il virologo Anthony Fauci “il numero delle vittime a causa del coronavirus negli Stati Uniti è probabilmente molto più elevato di quello ufficiale”, ovvero degli 80mila morti e un milione e duecentomila contagi registrati. L’impennata di casi che dati riservati della Casabianca rilevano è nelle zone rurali: un aumento del 200% in North Carolina, Missouri, Nebraska e Ohio e del 72% in Texas in una sola settimana. Proprio gli Stati che sono lo zoccolo duro dell’elettorato di Trump, che probabilmente sta seguendo le devastanti prescrizioni del presidente, come non rispettare le misure di sicurezza o bere la candeggina in caso di contagio.Leggi Tutto

Ciascuno/a di noi può sentire la responsabilità della propria vita, percependo che rimanda a quella di chi e cosa ci circonda. Dei nostri cari, amici, colleghi; della natura che ci ospita. Una possibilità di crescita individuale e non di chiusura individualista che comporta il riconoscimento dell’irresponsabilità e delle colpe di chi distrugge le risorse del pianeta e lucra sulle esigenze di cura conducendoci alla situazione in cui siamo. Possiamo cercare il coraggio e il protagonismo di noi con le (e nelle) persone più prossime, quelle con cui costruire relazioni scelte nutrendole/ci di scambio, conoscenza, unione più profondi. Amici, compagni, amori, di una vita o nuovissimi; che conoscono e convivono il nostro mondo interno o cominciano a farlo, e noi il loro.Leggi Tutto

Rivediamoci, per poter finalmente guardarci negli occhi al di sopra delle mascherine. Per essere di nuovo in contatto pur indossando i guanti. Per parlarci di nuovo da vicino, con solo un metro di distanza, meglio se due. Per trovarci di nuovo a tu per tu, sapendo che vicino a ognuno/a di noi ci sono altre e altri da poter pensare insieme. Per ritornare a vivere il piacere della nostra presenza, anzi: per scoprirne nuovamente e più profondamente il bene e quindi poter scegliere di conoscerci di più e meglio di prima. Per affermare la libertà e la responsabilità delle relazioni importanti che ognuno sceglie di costruire, non sottostando alla prepotenza del Governo che pretende di decidere quali sentimenti e rapporti sonoLeggi Tutto

Come insegnanti, educatori e educatrici, lavoratori e lavoratrici nella scuola de La Comune abbiamo avvertito il bisogno di reagire alla disumanizzazione provocata dalla cosiddetta “didattica” a distanza, abbiamo redatto questo testo proponendoci di farlo conoscere e sottorscrivere a quante/i, tra le persone che lavorano nella scuola, lo condividono. Viviamo ormai da settimane la situazione eccezionale e drammatica dovuta all’epidemia del coronavirus: le lezioni sono sospese da molte settimane, noi e le/i nostre/i studentesse e studenti, grandi e piccine/i, siamo chiuse/i nelle nostre case. Il Miur, dopo un balletto di mini-proroghe e circolari, ha emesso l’8 aprile un decreto che presenta molti e seri problemi di legittimità. I poteri speciali conferiti al Ministro della Istruzione vengono impiegati per violare il contratto diLeggi Tutto

Il est inutile de pousser nos recherches jusqu’à examiner pourquoi nous avons le sens d’humanité et de sympathie pour les autres. Il suffit d’expérimenter que c’est un principe de la nature humaine. David Hume Réagir. Maintenant, avant que la nuit tombe, avant que le soleil se lève. Un danger imprévu, rapide, inconnu se répand dans le monde entier. Nous sommes unis par la menace épidémique, les préventions pratiques indispensables sont l’hygiène et la « distance sociale ». Dans quelle mesure l’isolement nécessaire pourra-til faire mûrir nos subjectivités réciproques ou au contraire entraîner la solitude ? Dans quelle mesure cette urgence pourra-telle susciter une émergence humaine plus radicale ou au contraire nous précipiter dans une décadence oppressive plus obscure ? Dans quelleLeggi Tutto

Non c’è bisogno di spingere le nostre ricerche fino a domandare perché noi abbiamo il senso di umanità e di simpatia per gli altri. Basta che si sperimenti che è un principio della natura umana. David Hume Reagire. Adesso, prima che scenda il buio, prima che risorga il sole. Un pericolo improvviso, rapido, ignoto si diffonde in tutto il mondo. Siamo accomunati dalla minaccia epidemica, le prevenzioni pratiche indispensabili sono l’igiene e il “distanziamento sociale”. Quanto il necessario isolamento può far maturare le nostre reciproche soggettività o viceversa sfociare in solitudine? Quanto questa emergenza può suscitare un emergere umano più radicale o al contrario precipitarci in una decadenza oppressiva più oscura? Quanto riusciamo a comprendere e fronteggiare il pericolo virale senzaLeggi Tutto

Siamo tutte/i preoccupati per il diffondersi mondiale e locale del corona virus. Siamo tutte/i chiamati in causa: vittime potenziali ma innanzitutto protagonisti di (auto) cura e cautela.Esitazioni ed oscillazioni del governo in carica finora non hanno aiutato, così come le mille voci della comunicazione, spesso contraddittorie ed affannose, inesatte e incomprensibili, talvolta francamente sconcertanti per imprecisione ed oscurità. Accettiamo con la dovuta saggezza le recenti decisioni assunte dall’esecutivo a proposito di una condotta responsabile nella vita quotidiana. Nel nostro piccolo è ciò che avevamo già suggerito alle/i nostre/i compagne/i ed amiche/i.Non sottaciamo però le perplessità o contrarietà che suscitano altre misure adottate, la propaganda che ne viene fatta, e i modi con cui possono essere applicate, senza dimenticare i danni governativiLeggi Tutto