Pochi giorni fa una infermiera di nome Dawn Wooten, impiegata in un centro di detenzione per immigrati della contea di Irwin (in Georgia, Stati Uniti), ha denunciato la pratica di isterectomie ed altri interventi chirurgici non richiesti che hanno portato alla sterilizzazione senza consenso delle donne operate. Il responsabile di tale pratica è un ginecologo noto come “il collezionista di uteri”. Una volta diffusasi la notizia alcune donne lì detenute, immigrate di origine centroamericana ed africana, hanno confermato la denuncia della coraggiosa infermiera, che già era stata licenziata per aver segnalato le cattive condizioni igienico-sanitarie già prima della diffusione del Covid 19. Si tratta di un gravissimo attacco patriarcale e razzista che ricorda analoghe pratiche eugenetiche di cui sono responsabili minoranzeLeggi Tutto

Lo scorso 25 settembre un attentatore ha ferito gravemente due persone nei pressi dell’edificio che un tempo ospitava la redazione del settimanale Charlie Hebdo. La solidarietà con le vittime è tutt’uno con la denuncia implacabile contro ogni forma di terrorismo, in questo caso di matrice islamista. Quest’ultimo fatto di sangue si collega agli attentati che sconvolsero la capitale francese nel gennaio 2015 – per i quali proprio in questi giorni si celebra il processo – provocando numerosi morti e feriti; tra le vittime ci furono quasi tutti i giornalisti del settimanale, divenuto un bersaglio del terrorismo islamista per aver pubblicato vignette satiriche nei confronti di Maometto: gli attentatori imbracciano il fucile e impugnano il coltello contro chi tiene in mano unaLeggi Tutto

Quasi un milione di morti per Covid-19 e i No Mask negazionisti scendono in piazza. Si aspetta il vaccino per arginare la pandemia e i No Vax farneticano banali falsità. Complottisti di ogni risma inventano bugie reazionarie. Le destre fascistoidi si uniscono al loro fianco sempre più incattivite. C’è anche chi nega che le donne e gli uomini siano mai esistiti e così facendo nega tutta la specie umana già lacerata da patriarcato e razzismo. Tv e giornali asserviti agli Stati certo non contribuiscono a fare chiarezza, mentono e confondono; Internet è la principale cassa di risonanza per fandonie, brutture e criminalità assortite che inquinano le menti tramite i pc e gli smartphone. Anche guardando la politica l’irrazionalità sembra farla daLeggi Tutto

Dopo l’incendio che ha devastato il campo a inizio mese, le condizioni di vita di circa 13 mila immigrati e profughi sull’isola di Lesbo sono più gravi e precarie che mai. Le promesse europee di porre riparo a questa vergogna hanno avuto ben poco seguito: solo poche centinaia di “ospiti” sono stati trasferiti sulla terraferma, mentre è stato approntato un nuovo campo sulla spiaggia dove, se possibile, le condizioni di vita sono ancora più precarie. Per giorni donne, tantissimi bambini e uomini, già afflitti dal sovraffollamento, dalle condizioni igieniche disastrose, dalla mancanza di prospettive, sono rimasti senza cibo né disponibilità di acqua e di cure mediche. Molti di loro sono lì da anni, spesso in fuga da paesi in guerra comeLeggi Tutto

Da settimane la California e parte dell’Oregon sono in fiamme. 78 incendi tutt’ora attivi già hanno arso un’area forestale grande quasi quanto l’intera Umbria. Centinaia di fabbricati, oltre 200mila persone evacuate e, ad oggi, 34 morti. La peggior ondata di incendi nella storia recente della West Coast statunitense. La nube di fumo e aria tossica ha raggiunto persino l’Europa. La Nasa ha registrato livelli di monossido di carbonio nell’alta atmosfera almeno 10 volte superiori al normale. Questo gas inquinante resiste nell’atmosfera anche per un mese e può viaggiare a grandi distanze. Non è da escludere che questo ulteriore immissione di inquinanti nell’aria accentui anche la pericolosità del corona-virus, soprattutto su soggetti che soffrono pregresse patologie respiratorie. In questo Pianeta tutto èLeggi Tutto

Tante sono oggi le persone disorientate.L’insicurezza e i timori sono legittimi e comprensibili di fronte ai rischi e alle incognite di questa pandemia e di fronte ai drammi della nostra umanità in pericolo su tanti terreni, in primo luogo per le colpe di minoranze oppressive e scellerate al potere. Ma la paura non è una soluzione.Alla vigilia (preelettorale) della riapertura delle scuole in Italia allarmi e allarmismo si confondono, fomentando ansia del futuro e individualismo. L’estate dell’irresponsabilità dimostrata da frotte di persone (soprattutto giovani) a caccia di emozioni, intossicate da sostanze e dispositivi tecno(il)logici, sta causando nuove sofferenze, mentre l’accondiscendenza in nome della difesa dei profitti si alterna con l’arroganza dei decreti e dei divieti. La parola sicurezza è un controsensoLeggi Tutto

I tempi attuali grondano di assurdità, di negazioni eclatanti, di falsificazioni sfacciate. Se ne può sorridere o anche ridere a crepapelle. Ma poi ti accorgi che una sana reazione ironica non basta. Ci si può legittimamente indignare, ma anche questo non basta. Si può pensare che il profluvio di illogicità, e tecno-illogicità, non ci scalfisca ma poi ci accorgiamo che anche solo indirettamente ci affetta. Allora conviene andare alla radice senza dare per scontate verità universali fondamentali ma anzi facendone un vessillo da tenere alto e ben visibile. Siamo umani, facciamo tutte e tutti parte della specie umana che è costituita da due generi: femminile e maschile. Ciascuna e ciascuno è un individuo unico e diverso da tutti gli altri. CiascunaLeggi Tutto

Distanziamento sociale: quanto pesano queste due parole? Dover mantenere le distanze fisiche a causa della pandemia sta condizionando, in un modo o in un altro, l’affettività più intima, la socialità diffusa, i rapporti con gli altri. Nelle case, la prigionia dello smart working o della smart (dis)education alimenta l’isolamento già presente nelle società di estranei in cui viviamo, e i primi a farne le spese sono le donne e i bambini nella convivenza forzata con un patriarcato in crisi ma non meno pericoloso. Il distanziamento sociale diventa isolamento sociale. E adesso gli oppressori di ogni risma strillano del ritorno alla normalità: cercano di tenere assieme i pezzi di una società disgregata fatta di rapporti coatti, di individui sempre più soli eLeggi Tutto

La violenza in Messico sembra non avere fine: un giorno, un attacco al capo della polizia e, il giorno dopo, decine di morti vittime della resa dei conti tra i trafficanti di droga. I narcos godono di totale impunità e sono così profondamente inseriti nelle strutture dello Stato e delle forze di sicurezza al punto che è giusto definire il Messico come una “narcodemocrazia”. A ciò si aggiungono le conseguenze della pandemia (presto saranno superate 30.000 vittime), aggravate dall’irresponsabilità del governo di Lopez Obrador pienamente parte del gruppo dei cosiddetti “negazionisti”. Le minacce contro la gente comune si intersecano e si condensano. Nel mese di maggio, Giovanni Lopez, un umile operaio di Jalisco, è stato arrestato dalla polizia per non averLeggi Tutto

Dalla metà di giugno sono ripresi gli scontri e nuove brutali violenze nelle regioni orientali del paese. Medici senza frontiere, che da tempo opera nell’area, denuncia la gravità della situazione sanitaria: le persone ferite e in fuga, bisognose di cure, si aggiungono a coloro che sono colpiti dalla malaria, molto diffusa, e alla malnutrizione che dilaga tra i più piccoli. Come sempre, infatti, a pagare il prezzo degli scontri tra le differenti fazioni sono le donne e i bambini inermi. La storia di questo paese, grande due volte l’Italia ma con una popolazione giovanissima che non arriva a un quarto di quella italiana, è particolarmente martoriata, tra un passato coloniale e le lunghe guerre civili e di indipendenza in cui loLeggi Tutto