Dicembre 2021, i dati della pandemia riprendono a crescere, le scuole sono aperte e auspichiamo continuino ad esserlo perché due anni di DAD hanno fatto danni non facilmente riparabili. Ma in nel frattempo nulla è cambiato in meglio per quanto concerne la situazione in cui versa la scuola. Edifici spesso fatiscenti, aule troppo piccole e raramente ben areate, gruppi classe ancora una volta troppo numerosi, dispositivi di protezione per alunni e insegnanti lesinati e spesso di scarsa qualità, lungaggini delle ASL nei tamponi e tracciamenti mai veramente realizzati, assenza di personale sanitario dedicato ai plessi scolastici.
Questo il quadro in cui chi lavora negli istituti scolastici sta provando a garantire la scuola in presenza.
Con responsabilità insegnanti e personale Ata sono la categoria di lavoratori più vaccinata dopo i sanitari, ancora prima delle imposizioni green pass, ed è importante che si continui a vaccinare perché insieme al corretto utilizzo delle mascherine e al distanziamento, questa è la scelta migliore per prendersi cura di sé e delle persone che abbiamo intorno.
Da oggi, con il supergreen pass, l’obbligo vaccinale non è più una scelta – per noi il vaccino è la migliore ed è importante ribadirlo! – ma una prepotente imposizione statale che lascerà a casa chi non si vaccinerà, mentre tutti gli altri continueranno a frequentare luoghi non sicuri.
Il Governo si lava la coscienza imponendo obblighi, investendo milioni di euro sul digitale lasciando invariati stipendi, strutture e trasporti, spacciando l’idea che sicurezza e salute nelle scuole si ottengano per decreto e non con adeguati investimenti in sicurezza e in personale. Per questo continuiamo a ribadire l’importanza della vaccinazione, ma ci opponiamo all’ipocrita istituzione dell’obbligo vaccinale. La sicurezza è una questione umana e non burocratica.