insegniamo la memoria del bene possibile

Memoria rituale per evocare il male (e tacitare la coscienza) o memoria viva e combattiva per cercare il bene?
Memoria per celebrare l’esistente o per capire con Primo Levi che non si era andati fino in fondo contro il nazismo?
Memoria per dire che questo mondo intriso di violenza e di guerra, in cui vivere indifferenti e impotenti, è il migliore possibile o per imparare da chi coraggiosamente ha resistito al male assoluto del nazismo e salvato vite mettendo in gioco la propria?
Memoria per definire la propria e altrui umanità sulla base dell’appartenenza a Stati e religioni o nella forza e coraggio di affermare un senso dell’umanità e compiere scelte controcorrenti e in prima persona?
Memoria per un giorno ripetendo la litania demagogica del “mai più” o memoria che si rinnova e ci guida a capire che l’antiebraismo va contrastato e sconfitto insieme ad ogni forma di islamofobia?
Memoria per capire che niente può legittimare né l’attentato del 7 ottobre né il massacro in corso del popolo palestinese.

Memoria, quest’anno più che mai, per cercare, imparare e insegnare la pacificazione tra i popoli e le persone, il coraggio e le capacità di bene delle persone comuni che possono fare la differenza e il
valore della dignità e della vita umana.

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