Elezioni regionali
La maggioranza diserta le urne

Il dato più saliente di queste elezioni regionali è l’astensione. In Lombardia si è presentato alle urne il 41,7% e nel Lazio il 37,2%. E’ un crollo clamoroso della partecipazione in un paese in cui il “rito” elettorale era la massima espressione della democrazia. Con motivazioni molto diverse la maggioranza delle persone ha deciso di astenersi, esprimendo un crescente distacco dalla politica sempre più distante e contrapposta alle esigenze più elementari della gente comune. Questo risultato è espressione dela decadenza della democrazia che si acuisce.
In questo quadro nel Lazio e in Lombardia vincono le destre governative, con Fratelli d’Italia che si afferma come primo partito. Sono una maggioranza solo tra chi va a votare: governeranno ma rappresentano di fatto una minoranza. Le destre vincono anche sfruttando l’inconsistenza, la debolezza e le divisioni delle opposizioni. Anche questo dato elettorale parziale svela il crollo e la crisi delle sinistre tradizionali, mentre i 5 stelle non ripetono l’esito positivo delle politiche. Il Partito Democratico ha comunque tenuto guadagnando leggermente; certo, la sua opposizione alle destre è impalpabile: sostenitore della guerra e dell’invio di armi a Zelensky, completamente interno alle dinamiche della corruzione, vuoto di idee e di programmi in questi mesi si è concentrato sulle primarie che decideranno il futuro segretario.
Di fronte a questo esito, siamo determinati a suscitare una reazione facendo leva sul protagonismo e sulle migliori risorse umane fuori da qualunque logica politica per combattere contro il governo delle destre e gli attacchi alla nostra gente, la guerra e la disumanizzazione.