I fatti sono noti: dopo il pestaggio di alcuni studenti di sinistra del liceo Michelangelo di Firenze, ad opera di una squadraccia neofascista, una Dirigente scolastica, Annalisa Savino, ha scritto una circolare a studentesse e studenti del suo istituto per esortarli a non essere indifferenti di fronte alle violenze dei fascisti e a isolare chi decanta il valore delle frontiere e innalza muri. Quanto è bastato perché il ministro dell’istruzione e del merito la attaccasse, definendo impropria la sua lettera e adombrando la possibilità di prendere provvedimenti. Non ha battuto ciglio per l’aggressione ma il fatto che una Dirigente scolastica, citando Gramsci, si esprima contro il fascismo e l’indifferenza e ne faccia un motivo educativo per Valditara è davvero troppo!
È evidente che la violenza fascista non preoccupa né lui (né il governo), anzi. Non occorre inoltre un grande acume per individuare nel suo incedere una forma di pressione nei confronti della libertà di insegnamento e una minaccia anche verso chi, nella scuola, non si adatti all’indifferenza e al presentarsi di episodi violenti di chiara matrice fascista. A questi ci vogliamo opporre in nome dei valori di bene comune, libertà e affermazione della dignità umana. Valori che hanno mosso le persone alla conquista di diritti che solo il protagonismo diffuso può difendere e continuare ad affermare: un impegno in prima persona ricercando unione, relazioni dirette, faccia a faccia, che vadano oltre un semplice click sui social.
Nell’esprimere la nostra solidarietà agli studenti aggrediti del Michelangelo e alla Dirigente scolastica Savino, salutiamo con piacere la risposta positiva di decine di migliaia di persone che stanno iniziando a reagire a tutto ciò con prese di posizione, petizioni e proposte di manifestazioni pubbliche.
Reagire all’indifferenza così diffusa nella società, schierarsi in difesa dei diritti umani contro chi li minaccia e sviluppare una ripresa di protagonismo e iniziativa contro le destre è un primo passo importante di impegno educativo di difesa e affermazione della dignità umana contro la disumanizzazione, per sviluppare solidarietà e accoglienza verso profughi ed emigrati da ogni paese e impegnarci per la pacificazione contro la più crudele delle ingiustizie: la guerra. Anche quando, inviando armi, la chiamano pace.
2023-02-24