Dimissioni del capo di Frontex
Qualche verità comincia a svelarsi.

Nei giorni scorsi Fabrice Leggeri, capo dell’agenzia Frontex, ha annunciato le dimissioni dal suo incarico, dopo che sono state rese pubbliche le prime conclusioni di un’indagine antifrode dell’Ufficio Europeo svolta per far luce su presunti comportamenti illeciti dell’agenzia. Il fiore all’occhiello della “accoglienza” dell’Unione Europea si sta rivelando per quello che è sempre stata e cioè una garanzia di violazione dei diritti umani e delle norme del diritto internazionale a tutela dei richiedenti asilo e, quindi, della chiusura delle frontiere. Vi sono prove dei respingimenti di profughi operati dalle guardie di Frontex in mare, nelle varie rotte di transito dell’Unione, dalla Croazia alla Grecia. I profughi sono stati respinti senza neppure dare loro la possibilità di richiedere asilo. Le prove raccolte dal settimanale tedesco Die Spiegel dimostrano che Leggeri sapeva di tutto questo e lo ha occultato. Sono diverse le Ong, come anche diversi giornalisti indipendenti, che hanno accusato Frontex di respingimenti nei confronti di profughi già sbarcati nelle vicinanze della Turchia e nel mediterraneo orientale. L’UE ha stanziato in favore di Frontex 19 milioni di euro nel 2006 e 460 milioni nel 2020. Deve far pensare che, nonostante le moltitudini di respingimenti illegali garantiti, nella relazione speciale del 2021 della Corte dei Conti della UE, Frontex è stata considerata inadeguata nello svolgimento del suo incarico di controllo delle frontiere della UE e nelle operazioni di contrasto “dell’immigrazione clandestina”.