“Dico in assoluta serenità: Non esiste razzismo in Brasile, è qualcosa di cui dovremmo preoccuparci, ma qui non esiste”. La dichiarazione polemica del vice presidente dopo le manifestazioni per l’assassinio di un altro uomo di colore, dipendente di un supermercato di Porto Alegre, dimostra come sia sui generis il modo in cui il razzismo si sviluppa durante la storia del Basile, che non ha vissuto un sistema di repressione razziale alla Jim Crow in Nord America o l’apartheid in Sudafrica.
Ora, ogni volta che manifestazioni antirazziste se ne fanno carico, le autorità di turno richiamano alla convivenza armoniosa, egualitaria e calorosa della cosi detta democrazia etnica brasiliana.
Negli anni scorsi, le riflessioni sul razzismo alla brasiliana si sono diffuse e sono sempre più frequenti dopo i casi di George Floyd e di João Alberto Freitas. Amplificate da una massiccia diffusione di libri del movimento delle femministe nere, hanno raggiunto una parte della gioventù brasiliana, estranea ai circoli accademici e alle organizzazioni antirazziste.
Con origini ed esperienze organizzative molto diverse, la coesistenza del movimento delle donne nere rispetto ai movimenti in generale è colma di conflitti tra e nel movimento. Vi sono, al suo interno, conflitti tra tendenze, di potere, blocchi ideologici che si aggiungono all’irresistibile richiamo rappresentato dai cosidetti black and pink money (i soldi neri e rosa n.d.t.) con la cooptazione di alcune di queste direzioni in aziende che chiedono “responsabilità sociale.”
La discussione sul razzismo in Brasile inizia a uscire dall’ambito nazionale brasiliano ma è ancora lontano il superamento del concetto di razza e questo è un problema serio, largamente diffuso tra le avanguardie. L’errata convinzione riferita all’esistenza delle razze umane, (tanto “nere” quanto “bianche”) porta a una contraddizione. Confonde e rende più difficile la possibilità di pensare nei termini di una comune umanità differente e difenderla contro ogni tipo di razzismo e discriminazione.
A dispetto del complesso scenario, le ultime manifestazioni antirazziste in Brasile solidali con le manifestazioni in nord America possono aprire una nuova fase nella comprensione più ampia del dramma del razzismo che influenza tutta l’umanità e quindi dare rilevanza ad un dialogo più profondo rispetto al razzismo su cui si fondano le democrazie e soprattutto alla ricchezza che la diversità etnica brasiliana e umana comporta.
Ines Freitas – San Paolo, Brasile.
(Traduzione a cura di Riccardo Menghini)