Per gli immigrati che affrontano la terribile odissea della cosiddetta “rotta balcanica”, un vero e proprio incubo è rappresentato dalla frontiera con la Croazia dove squadre speciali operano con droni e cani lupo per braccare e catturare chiunque cerchi di varcare la frontiera passando per i boschi. Gli immigrati bloccati vengono rinchiusi in container per 36 ore, picchiati selvaggiamente, spesso seviziati e torturati e infine scacciati al di là del confine croato dopo essere stati derubati di soldi, telefonini, oggetti personali e perfino di scarpe e vestiti. C’è anche chi ha perso la vita per le menomazioni riportate in seguito alle vessazioni subite.
Queste atrocità sono state denunciate da varie associazioni e in particolare dall’Ong di Trieste Linea d’ombra, attiva nella solidarietà e assistenza diretta nei campi profughi in Bosnia e promotrice di una petizione alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro l’uso sistematico del terrore contro gli immigrati. Ma le istituzioni dell’Unione Europea sanno perfettamente ciò che sta avvenendo e coprono queste pratiche agghiaccianti che sono solo la parte più crudele di una generale catena di respingimenti più o meno brutali che vede protagonisti tutti gli stati democratici toccati dalla rotta, Italia compresa, e che ha come risultato concreto il relegamento di decine di migliaia in diverse zone della Bosnia sottoposte a condizioni disumane e in ricoveri di fortuna all’addiaccio con temperature sottozero.
Proprio lungo la rotta balcanica, decine di migliaia di profughi siriani hanno raggiunto negli ultimi anni l’Europa portando con sé il grido “il vostro silenzio ci uccide” con cui la rivoluzione della gente comune in Siria denunciava la complicità cinica e interessata del consesso degli Stati e dei loro organi di informazione con il massacratore Assad. E anche oggi il silenzio democratico continua ad uccidere: le stesse autorità statali europee che pronunciano frasi altisonanti e ipocrite in occasione della “Giornata della memoria” sono dirette responsabili della strage di immigrati che continua tragicamente nel Mar Mediterraneo e il loro tacito assenso alla sadica persecuzione degli immigrati nella rotta balcanica si fa sempre più colpevole e assassino.
Karl Werner