Infuria la guerra ed inseparabilmente l’ossessiva propaganda bellicista che confonde, intossica le coscienze, deforma la realtà in base al proprio interesse.
Non si può chiamare “resistenza” uccidere bambini e gente innocente come sta facendo l’autocrazia di Hamas che specularmente compie gli stessi crimini perpetrati da decenni dallo Stato sionista. Non si può chiamare “legittima difesa” quella dello Stato d’Israele che è il principale responsabile di questo dramma: storicamente occupa quelle terre con la violenza ed ora mette sotto assedio Gaza, una prigione a cielo aperto dove vivono più di due milioni di persone di cui 900mila bambini. Hamas e Israele sono mossi specularmente dalla stessa logica bellica e statale di cui bimbi e civili innocenti sono vittime.
Siamo da sempre a fianco del popolo palestinese per la sua autodeterminazione contro l’occupazione dello Stato d’Israele, sostenuto da tutto l’occidente democratico; così come siamo a fianco dei bimbi, delle donne, della gente comune sia palestinese che israeliana colpiti e vittime della guerra.
La guerra alimenta odio, razzismo, divisioni, allontana qualunque prospettiva di convivenza pacifica. Nessuna pace potrà essere garantita dagli Stati che si basano e si fondano tutti sulla guerra e che, ora in crisi, irrazionalmente alimentano conflitti senza fine dall’Ucraina, all’Africa fino al Medio Oriente.
Di fronte a questa barbarie siamo tutti in pericolo. La logica mortifera degli Stati non si ferma ai teatri di guerra: semina nelle società odio, violenza, femminicidi, divisioni, razzismo, antisemitismo.
È il momento di scegliere e riconoscere la comune umanità per affermare il bene della vita e sottrarsi alla logica degli Stati e alle guerre. Si può scegliere una convivenza umana solidale riconoscendo che siamo tutti umani e tutti differenti, sottraendosi così all’odio e al razzismo dilagante. Si può scegliere di essere protagonisti di un’autentica pacificazione facendo leva sulle nostre tensioni più positive sottraendosi alla logica di morte che sta imperversando. Dipende anche da noi.
La Comune