Abbiategrasso 19 maggio, in un Istituto Tecnico suona una sirena di evacuazione, tutti scappano, non si capisce più nulla se non che un ragazzo armato ha aggredito la propria insegnante di italiano. Immediatamente il pensiero dei presenti è andato alle terribili stragi che un USA si consumano nelle scuole, la pistola esibita, questa volta era un giocattolo, ma il coltello brandito di ben 30 cm ha inferto ferite gravi provocando alla docente una prognosi di oltre un mese. Il quindicenne responsabile è un tipo taciturno, difficile, sembra solito a comportamenti provocatori, ma nessuno, neanche i suoi genitori, avrebbe immaginato che fosse armato e che quelle armi le avrebbe usate. Il malessere, l’insofferenza e la sofferenza, la violenza agita e subita nelle scuole sta aumentando in maniera vorticosa. A fronte di questa situazione così drammatica ed allarmante il ministero dell’istruzione e del merito non offre altro che un miscuglio di aziendalizzazione e medicalizzazione, selezione e competizione, il tutto in “salsa digitale”. Mentre denunciamo e fronteggiamo la violenza quotidiana nella scuola come nel resto della società, sappiamo che abbiamo bisogno di ben altro: una cultura della pacificazione e della cura reciproca, un tempo per le relazioni, spazi, ritmi e strutture per il benessere e la crescita di tutti e ciascuna/o, discenti e docenti. Un impegno di cui possiamo essere protagoniste/i insieme, nonostante e contro le impostazioni e imposizioni della scuola di stato che contribuiscono a questo clima di disgregazione e aggressività.
2023-05-31