Usa e Russia, ieri Urss: ciascuno ha sempre accusato l’altro di essere l’impero del male. Hanno ragione, entrambi. Basta guardare alle loro malefatte dalla II Guerra mondiale ad oggi – che ricordiamo in sintesi nelle altre colonne di questa pagina – per capire che incarnano un potere statale che varia nelle forme ma è lo stesso nella sostanza: oppressione, guerra e terrore contro l’umanità.
Ancor più risalta in questi giorni la loro demagogia: Biden scopre adesso che Putin è un “tiranno” e grida allo scandalo per l’invasione militare russa che è una come le tante che ha intrapreso la Casa Bianca mentre lo zar del Cremlino dà ora la grande notizia che gli Usa sono “l’impero della menzogna”. Sono nemici gemelli, si specchiano l’uno nell’altro.
Dal canto suo, l’Europa degli Stati democratici si scopre innocente, anzi terra della “libertà”. Celebra il presidente ucraino Zelensky come un nuovo “eroe” della democrazia, “dimenticando” la benevola tolleranza che accorda a bande e battaglioni nazisti che da tempo scorrazzano e compiono crimini nel suo paese. Si scopre anche terra di “accoglienza”. Sono infatti disposti ad accogliere gente ucraina.
I profughi ucraini meritano senz’altro accoglienza, come tutti i profughi da qualsiasi paese provengano e qualunque sia il colore della loro pelle: il contrario del criterio razzista “prima gli ucraini” (vi ricorda qualcuno?) che hanno cercato di imporre in questi giorni alle frontiere europee per discriminare profughi dall’Ucraina che non sono europei. Di più: è imperdonabile e disgustoso il mix di razzismo e bellicismo che le democrazie europee dimostrano, ancora una volta, quando aderiscono all’appello di Zelensky. “Siamo come voi, siamo europei, Kiev non è come Grozny e Aleppo, aiutateci” dice il presidente ucraino. Come dire: noi ucraini mica siamo arabi, islamici, siamo bianchi e cristiani come voi…E i demoipocriti europei che sono per la “pace” gli mandano armi e ne fanno un loro “eroe” dandogli così ragione perché per loro c’è davvero un’umanità di serie B, C e via dicendo.
Infatti, a loro già non importò che Grozny in Russia fosse totalmente rasa al suolo e che il Cremlino facesse 200 mila morti ceceni, un vero genocidio. Né che Aleppo in Siria diventasse una città martire, bombardata senza pietà dalle forze militari russe di occupazione per riconsegnarla al boia Assad. E non dimentichiamolo mai: queste anime belle e innocenti delle democrazie occidentali che oggi parlano di accoglienza, pace e libertà sono gli stessi Stati che insieme agli Usa e alla Nato hanno martoriato per 20 anni le genti afghane che hanno fatto e fanno morire decine di migliaia di immigrati nel Mar Mediterraneo.
(tratto da La Comune n.395)