In queste settimane in tutta Italia in occasione dei “Pride” migliaia di persone – innanzitutto giovani e giovanissime/i – hanno manifestato per la libertà di scegliere e per i diritti. Sono state manifestazioni importanti perché hanno chiaramente espresso una contrapposizione ad ogni forma di discriminazione e di violenza omofoba, a cominciare da quelle delle destre italiane e internazionali, da Salvini a Orban, da Pillon a Duda.
Siamo da sempre a fianco di queste istanze, abbiamo sostenuto fin dall’inizio il movimento omosessuale in Italia e abbiamo contribuito a costruirlo, ci impegniamo per migliorare la vita contro ogni forma di oppressione e ci battiamo perché ogni essere umano possa esprimere la propria sentimentalità e la propria sessualità nella libertà e nel rispetto, cercando insieme il bene. Abbiamo partecipato a tutte queste manifestazioni convinti che unirsi oggi contro le destre e la violenza omofoba, contro ogni discriminazione, sia parte di un percorso possibile di confronto e unione fra le persone che possa iniziare a costruire possibili alternative. Le tante associazioni in piazza, le migliaia di persone impegnate e solidali che hanno sfilato, sono un importante esempio della volontà di non soggiacere al clima d’odio che si respira e che promana dai settori più retrivi di politica e società. Proprio per avvalorare l’importanza di questa unione, non tolleriamo che settori negativamente protagonisti di un minoritarismo settario e violento si infiltrino nelle manifestazioni attaccando chi cerca di portare avanti coerentemente e lealmente le proprie idee.
Nella manifestazione tenutasi ieri a Firenze, anch’essa significativa per una partecipazione ed un clima generalmente positivi, si è infatti verificato un grave episodio.
La Comune, presente in piazza, è stata aggredita fisicamente e verbalmente da tre provocatori che hanno provato invano a cacciarci dalla piazza, con la tragicomica accusa di essere “transfobici”.
La Comune è ed è sempre stata impegnata per affermare la piena libertà di scelte sentimentali e relazionali – omosessule, lesbica, transessuale, bisessessuale, eterosessuale – nel rispetto delle altre e degli altri, ma questo non può mettere in discussione l’esistenza di una specie umana e dei due generi che la compongono.
Condanniamo e fronteggiamo con intransigenza questi metodi squadristi e fascistoidi che indeboliscono la battaglia di tutti per la libertà e contro l’oppressione patriarcale e la violenza omofoba di destre e razzisti. Facciamo appello a tutta la sinistra, alle organizzazioni delle donne e al movimento omosessuale a isolare chiunque abbia questi atteggiamenti reazionari perché è nell’interesse di tutte e tutti che ci sia il più ampio e rispettoso confronto su questioni umane così importanti.
2021-06-28