Ousmane Sylla, un giovane di 22 anni proveniente dalla Guinea si è tolto la vita domenica 4 febbraio nel centro per il rimpatrio (cpr) di Ponte Galeria a Roma. E’ l’ennesima vittima della repressione statale, del razzismo e della disumanità di chi governa, che si accanisce in particolare contro gli immigrati. Era nel centro, come purtroppo tanti altri, senza aver commesso nessun reato, per il solo fatto di non avere i documenti. Un giovane, che ha superato pericoli immani per giungere qui, che sperava in una vita migliore, non ha retto alla violenza e alla barbarie di vedersi privato della propria libertà e costretto in condizioni disumane di prigionia. La nostra solidarietà e vicinanza va ai suoi cari e alla sua gente, a tutte quelle persone che emigrano per vivere e che meritano dignità e accoglienza. Condanniamo con forza la disumanità del governo Meloni che fa di questi lager la punta di lancia della sua azione verso gli immigrati. E’ nel loro progetto infatti di costruirli in ogni regione d’Italia e di estenderli all’estero come avvenuto con l’Albania. Lottiamo da oltre 30 anni contro la barbarie dei centri di detenzione, istituiti per la prima volta dalla sinistra al governo con la legge Turco-Napolitano. Continueremo a farlo per tutte le vittime della repressione e con ancora più forza ci uniamo a tutti quelli che in queste ore si battono per la verità e la giustizia per Sylla e per la chiusura di questi veri e propri lager di stato.
- Verità e giustizia per Ousmane Sylla
- Accoglienza per tutti i profughi e immigrati
- No ai cpr e alla repressione del governo
La Comune