Manifesto programmatico

Siamo donne e uomini, di diverse generazioni, di molti paesi del mondo e scegliamo di unirci nella ricerca e nella sperimentazione di una vita migliore assieme.Ci accomunano ideali, analisi generali e valori morali, in base ai quali cerchiamo di agire coerentemente con le altre persone nella nostra vita e inseparabilmente nel nostro impegno nella prospettiva dell’autoemancipazione.

Riconosciamo e traiamo forza dall’emergere umano migliore. Da qui partiamo per denunciare e fronteggiare la decadenza, combattendo implacabilmente i nemici dell’umanità.

L’emersione umana si manifesta caoticamente in maniera poderosa nelle migrazioni moltitudinarie destinate a crescere ulteriormente in chi cerca una vita migliore o di salvarsi, nelle donne che cercano la propria libertà e si sollevano contro il maschilismo e le costrizioni patriarcali, in alcuni tentativi parziali di riaggregazione comunitaria, nelle più piccole e grandi vicende di riscatto, solidarietà e mutuo aiuto, nelle rivoluzioni della gente comune ferocemente osteggiate dai poteri oppressivi come in Siria e in Egitto.

La decadenza si esprime nell’ incedere di minoranze oppressive e di ideologie mortifere, nel loro carattere predatorio verso la natura e le altre specie, nella ferocia cieca delle guerre, del terrorismo e della repressione degli Stati; nell’accrescersi feroce delle oppressioni delle donne, di uomini e bimbi; negli attacchi crescenti alla libertà, alla dignità, alla salute, alla stessa vita umana a cominciare da quella dei più piccoli.

La diffusione e l’abuso delle tecnologie leggere fomentato dai monopoli che le gestiscono rappresentano un attacco alle caratteristiche umane essenziali e alla relazionalità diretta: è un pericolo in atto da combattere per salvaguardare la propria umanità.

Le società sono sempre più di società di estranei e nemici, incattivite e in preda al degrado morale e culturale; la gente comune ripropone i veleni che vengono dall’alto creando un brodo di coltura per l’individualismo, l’egoismo, il maschilismo, l’odio e il razzismo che proliferano e per le minacce totalitarie, reazionarie e fascistoide.

Ciò accade anche in questo paese in cui il razzismo delle istituzioni e quello delle formazioni neofasciste si combinano con un razzismo superficiale e diffuso espresso da gente confusa che crediamo sia possibile convincere alla convenienza della solidarietà.

Istituzioni e ideologie dominanti versano in una crisi senza precedenti perché vacillano sotto i colpi dell’emergere umano, questo non vuol dire che non continuino a fare danni, è il caso dell’accademia e della regressione culturale che provoca. Ciò non comporta automaticamente un miglioramento delle condizioni di vita delle maggioranze, tuttavia fa sì che si aprano spazi umani per costruire possibili alternative.

Emergere e decadenza si incontrano, si scontrano e si confondono su larga scala ma, in qualche misura, convivono nelle persone: tutti tendiamo a vivere meglio, ci caratterizzano potenzialmente empatia, simpatia e socialità, vogliamo essere felici eppure spesso tutto ciò viene distorto da una pervasiva e insidiosa logica della rassegnazione e dell’indifferenza che porta facilmente al qualunquismo e al cattivismo. Di fronte a queste diverse strade tutti sono sempre più chiamati ad una scelta. La nostra è quella di accomunarci perché prevalgano le migliori qualità umane nella ricerca di un bene comune. Crediamo e speriamo che il nostro percorso possa essere d’esempio e di ispirazione per un’umanità migliore.

Siamo ispirati e viviamo in sinergia con la Corrente Umanista Socialista, una corrente di pensiero ed azione internazionale impegnata nella fondazione condivisa di una nuova teoria generale dell’umano. In una nuova interpretazione della migliore filosofia e delle acquisizioni più promettenti della ricerca scientifica, in un nuovo sguardo alla storia e alla vicenda umana ritroviamo delle basi solide da cui partire per costruire. Guardiamo innanzitutto alle dotazioni essenziali e alle potenzialità esistenziali degli esseri umani per imparare ad indirizzarle assieme positivamente. Prendiamo esempio dalla migliore emersione umana contemporanea e del passato: dalle antiche comunità benefiche alle più coraggiose rivoluzioni umane, dai pionieri del socialismo rivoluzionario, specialmente Rosa Luxemburg, alle protagoniste più coerenti e innovative della lunga rivoluzione femminile. Continuando ad apprendere da questi esempi, ne accogliamo i migliori intenti imparando e andando oltre.

Muoviamo i nostri passi in avanti forti di un cammino lungo 40 anni: un percorso originale, e in costante rinnovamento, sempre alla ricerca dell’autoemancipazione umana.

Il vissuto coerente successivamente critico poi innovativo e quindi il superamento del marxismo rivoluzionario, la fuoriuscita positiva e radicale dalla politica rivoluzionaria, l’anelito e l’ingaggio internazionalista sempre a fianco dei più oppressi per un riscatto complessivo sono acquisizioni costitutive e tratti fondanti dell’alternativa che siamo. Inoltre il nostro percorso è sempre stato caratterizzato dall’impegno con le donne per la liberazione e a fianco dei profughi e degli immigrati.

Siamo umanisti socialisti perché crediamo nell’umanità, nelle sue qualità perché si possano sviluppare al meglio nella ricerca del bene che tutti ci accomuna. Proviamo a conoscere e migliorare la nostra umanità incontrando e suscitando quella delle altre e degli altri.

Siamo umanisti socialisti perché crediamo nella riaggregazione libera e cosciente delle soggettività, perché ognuno di noi, nell’affermarsi come personalità, nel costruire relazioni e gruppi umani migliori può trovare nella comunanza l’opportunità e la forza del vivere meglio, cioè imparare a comporre la nostra soggettività complessa. Vogliamo vivere in comune le risorse senti-mentali e materiali, le nostre doti, qualità e vocazioni. Inseparabilmente ci proponiamo di affrontare e superare i nostri difetti e i nostri limiti in ragione della perfettibilità umana.

Siamo rivoluzionari perché questo è il modo migliore per affermare il nostro essere umanisti socialisti. La nostra idea di rivoluzione radica nelle possibilità umane ed è innanzitutto trasformazione positiva e benefica di sé con gli altri. Sosteniamo quindi quelle rivoluzioni in cui emerge in modo concentrato la voglia di riscatto delle genti, una speranza umana di futuro, e da esse continuiamo ad imparare, sapendo però che non sono risolventi della liberazione complessiva a cui aspiriamo.

Stante le attuali società statali non crediamo che nel loro assieme possano cambiare in meglio, al massimo possono lenire contingentemente alcuni aspetti dell’oppressione, poiché fin dall’origine impregnate di potere negativo: proprietario, patriarcale, politico e bellico. Sono società storicamente divise in classi, ma l’assetto originario e quindi la struttura delle classi sociali è in piena disgregazione. I confini tra le classi subalterne sono già da tempo meno nitidi, ma -cosa assia più importante- persino i confini tra le classi subalterne e classi dominanti sono sempre più labili. Le moltitudini oppresse, sfruttate ed escluse sono crescentemente influenzate dai poteri negativi, ne riproducono i meccanismi velenosi che si riflettono negli scontri, nelle invidie, nella competizione tra la gente comune. Questa disgregazione alimenta le tentazioni padronali dal basso e ravviva la millenaria propensione alla servitù volontaria. Non è da escludere che settori delle classi subalterne possano reagire momentaneamente e parzialmente in chiave anticapitalista, ma passi più profondi di radicalizzazione e riscatto potranno darsi solo in virtù di un cambio coscienziale rispetto alle proprie potenzialità, collocazione ed esigenze, quindi in esplicita opposizione al padronato ed alle sue espressioni istituzionali. Pertanto i progetti politici che mirano a riformare le società statali, già sconfitti nei loro intenti passati, risultano illusori per le speranze di cambiamento della nostra gente. Eventuali cambiamenti parziali in positivo dipenderanno da avanguardie che sappiano guidare processi reali. Noi ci battimao per la trasformazione complessiva in meglio della vita, destinando le nostre energie alla costruzione di aggregati umani radicalmente alternativi alle società statali e coatte, e cercando costantemente l’incontro con tutti coloro che non si accontentano della vita così com’è.

Attiviamo il nostro sguardo verso lotte e mobilitazioni valutando le idee e lo schieramento che esprimono, le motivazioni da cui scaturiscono e le modalità che le caratterizzano: da questo discendono il nostro eventuale appoggio e la nostra solidarietà. Abbiamo cominciato a cambiare le nostre vite e questo è motivo di un beneficio immediatamente percepibile e condivisibile per chi lo sceglie, ne è esempio speciale l’esperimento ventennale di vita alla Casa della Cultura a Vallombrosa.

Siamo umanisti socialisti rivoluzionari perché affermiamo le possibilità di un bene vissuto insieme mentre fronteggiamo l’egoismo, l’indifferenza e la sfiducia, lo strumentale pessimismo di chi ci vuole rassegnati; perché siamo schierati con gli ultimi e i più oppressi e ci battiamo per il loro riscatto complessivo; perché scegliamo il coraggio delle idee contro la pavidità e non ci arrendiamo di fronte alle difficoltà.

Siamo animati da una logica espansiva e costruttiva: andiamo verso le persone cercando l’incontro diretto e l’interlocuzione attenta e sincera, proponendoci con rispetto di dar vita a relazioni umane tutte differenti e qualificate idealmente, promuovendo il protagonismo creativo di ciascuno in una logica di comunanza, che sperimentiamo a partire dai gruppi de La Comune.

Siamo scopritori e portatori di buone notizie di solidarietà, riscatto, reattività contro i nemici dell’umanità – che denunciamo implacabilmente – per questo diamo centralità al nostro giornale da sempre libero e indipendente.

Consideriamo la solidarietà un sentimento e un principio costitutivo e fondante della nostra alternativa d’assieme. Viverla fa bene a chi la riceve e a chi la pratica. È una strada elementare ma sempre più preziosa nel contesto in cui viviamo affinché le nostre soggettività si rafforzino e possano svilupparsi in maniera più soddisfacente. Per queste ragioni ci battiamo per favorire e sostenere la costruzione di aggregati solidali e antirazziste unitarie e stabili con altre forze. Sempre in una logica e pratica della comunanza, costruiamo ambiti solidali, accoglienti e liberi, combattivi e coesi contro i disvalori e le pratiche dominanti, come primo passo e promettente germoglio di una riaggregazione benefica delle persone.

Animiamo i Collettivi Dipende Da noi Donne, per le donne che vogliono cercare la propria libertà in chiave femminista umanista cioè per il bene dell’umanità tutta, contro la violenza maschilista e patriarcale.

Costruiamo comitati Human Way, per i giovani che vogliono scegliere liberamente la propria vita contro tutte le discriminazioni, il bullismo e l’omofobia.

Promuoviamo l’Associazione 3 febbraio, per immigrati e indigeni che vogliono sperimentare l’incontro interetnico e solidale come un motivo di valorizzazione della comune umanità differente contro ogni tipo di razzismo, xenofobia ed esclusione umana.

Proponiamo i seminari “Le persone e le idee” della Cus come occasioni di dialogo su alcune idee fondamentali del nostro umanesimo socialista, come laboratori teoretici vivi e partecipati.

L’amore per la vita attraversa e incoraggia il nostro impegno combattivo e infaticabile contro l’uccidibilità dilagante, dà fondamenta e motiva la nostra alternativa di vivibilità.

Uniamoci scegliendo di migliorare insieme la vita!