Fino a che punto può distorcersi la coscienza umana e far definire giusto chi semina morte? Come può un capo spirituale non dire una parola di compassione e solidarietà con le vittime dei massacri di Putin, le donne e gli anziani in fuga dall’Ucraina, i piccoli caduti, la popolazione stremata sotto le bombe… e lanciare anatemi sulla presunta distruzione morale causata da chi sceglie in libertà chi amare? È quello che ha fatto Kyrill, il patriarca di Mosca, benedicendo “l’operazione militare” del nuovo zar e tuonando contro l’Occidente responsabile della deriva gay. Il merito delle regioni del Donbass per lui consisterebbe proprio nell’essersi rifiutate di ospitare le parate del peccato (non quelle militari della Nato, bensì i gay pride). Come altreLeggi Tutto

Siamo nel 2022 e in Europa è scoppiata la guerra. Putin ha invaso l’Ucraina, dopo anni di giochi politici e schermaglie belliche con la NATO per il controllo della zona. Ci riguarda tutti. Perché la difesa della vita e della pace ci riguarda tutti. Quando diventiamo giovani, sentiamo la potenza dirompente della vita, che è una possibilità e una responsabilità. Oggi abbiamo insieme la possibilità e la responsabilità di schierarci e di mobilitarci in difesa della vita, per la pace tra i popoli, per la nostra stessa umanità. Oggi possiamo scegliere se restare indifferenti e affidarci agli Stati guerrafondai, o se scuoterci e fare la differenza insieme. La pace dipende da tutti e tutte noi. La politica non ha cuore laLeggi Tutto

È su esempi come quello che segue e molti altri che si stanno susseguendo in questi giorni che basiamo la nostra speranza e il nostro impegno per la pace e la pacificazione tra le persone: esempi e germogli di solidarietà, vicinanza, schieramento coraggioso contro la guerra da riconoscere, far conoscere e coltivare. di Francesca La Sala Nataliya, una donna ucraina di 58 anni, sta aspettando insieme a molti altri il suo turno per poter finalmente attraversare il confine. Durante la lunga attesa fa conoscenza con un giovane uomo di 38 anni ed i suoi due figli: una bimba e il fratellino maggiore. L’uomo sa bene che un ordine governativo non gli permette di varcare il confine, e che dovrà tornare indietroLeggi Tutto

Noi gente del mondo siamo i più colpiti dalle guerre. Lo viviamo sulla nostra pelle e anche per questo siamo costretti ad emigrare. Quello che succede in Ucraina, la criminale aggressione di Putin e la prepotenza militare della Nato che mira ad espandersi sono espressione della violenza ormai senza freni degli stati contro le genti. Oggi, infatti, si contano nel mondo oltre 50 conflitti che creano tanto male agli esseri umani. In quest’ultima guerra i profughi sono già più di 200000. Tutti loro meritano accoglienza, ma è facile immaginare che saranno presto dimenticati dalle democrazie occidentali, e dai diversi stati, com’è già avvenuto per i profughi afghani. Dobbiamo reagire per il bene dell’umanità. Questa guerra è una minaccia per tutte eLeggi Tutto

L’ulteriore escalation militare in Ucraina con l’ingresso delle truppe russe rafforza le ragioni per una forte mobilitazione per la pace. Tutti i contendenti di questo conflitto, dallo zar Putin al patto criminale della Nato fino al Governo Ucraino si scontrano per i loro sporchi interessi sulla pelle delle popolazioni. I promotori dell’appello “Per la pace e pacificazione per le popolazioni dell’Ucraina e della Russia. No a Putin, no alla NATO, mobilitiamoci contro la guerra” convocano una riunione nazionale per discutere i contenuti e le possibilità per promuovere una, per noi necessaria, manifestazione nazionale. Domenica 27 febbraio ore 15 presso SCUP in via della Stazione Tuscolana, 84 – Roma Per informazioni: nowarinucraina@gmail.com – 348.7038885 Vedi qui l’appelloLeggi Tutto

Il 6 febbraio 2014 la polizia di frontiera dello stato democratico spagnolo attaccò un gruppo di centinaia di persone inermi mentre tentavano di oltrepassare il confine con l’Unione Europea a Ceuta. Nella strage di Tarajal almeno 15 persone rimasero uccise senza che finora nessun colpevole sia stato condannato per questo crimine. Da quel giorno i familiari delle vittime, gli attivisti, le persone solidali e antirazziste si sono impegnati per non disperdere la memoria e continuare a chiedere giustizia. Da allora la data del 6 febbraio è un’occasione per unirsi e lottare contro le frontiere e i governi e per la libera circolazione degli esseri umani. Aderiamo all’appello internazionale della giornata CommemorAction per unire chi ha a cuore l’umanità, scuotere gli indifferentiLeggi Tutto

Ha fatto il giro del mondo l’immagine di una donna ormai senza vita a causa di gelo e fatica, stesa nella neve al confine tra Iran e Turchia. Veniva via dall’Afghanistan martoriato da quarant’anni di guerre, un paese al centro dei notiziari estivi ma rapidamente messo da parte dal mainstream globale. Erano con lei i figli di 8 e 9 anni, salvi grazie al suo sacrificio – la donna si è sfilata i calzini e li ha dati loro per proteggerli dalla morsa del freddo – e poi al soccorso di alcuni abitanti di Belesur, un villaggio iraniano nelle vicinanze. In questa straziante notizia di cronaca è possibile riconoscere i nemici dell’umanità, responsabili di decine di migliaia di morti ogni anno:Leggi Tutto

In Via Genova a Torino tre lavoratori hanno perso la vita. Durante il montaggio del braccio di una gru, tutta la struttura ha ceduto schiantandosi sulle case, sulle auto e sull’asfalto. Boato, polvere e calcinacci dappertutto, come dopo l’esplosione di una bomba. I tre operai sono rimasti schiacciati dalla gru mentre crollava a terra , e solo per caso si è evitata una tragedia maggiore, visto che in quel momento non c’era traffico e non passavano altre persone. Ai familiari di Marco P., Roberto P. e Filippo F. va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Quanto accaduto può lasciare sgomenti, attoniti e impotenti, perché si inscrive nella strage che continua – tre vittime del lavoro al giorno – e che sembraLeggi Tutto

Venerdì 3 dicembre si è svolta a Cesena una fiaccolata solidale per denunciare la vergognosa condizione in cui sono tenuti i profughi bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 150 persone e l’adesione del gruppo de La Comune di Cesena, è stata indetta dalla rete Comunità accogliente (formata da CGIL, CISL, Caritas, Auser, ARCI), ed è stata costruita a partire dall’appello che un giornalista locale – grazie anche ad un incoraggiamento ricevuto dal primo incontro dei Dialoghi de La Comune su “L’epoca che attraversiamo e noi” – ha rivolto a tutti coloro che “non possono restare indifferenti” di fronte a una così palese violazione del diritto di umanità. Una iniziativa costruita dalLeggi Tutto

Carovane di immigrati dall’America centrale verso il nord, haitiani in viaggio lungo tutto il continente, “l’esodo venezuelano” di cinque milioni di persone: tutta l’America Latina è attraversata e sconvolta da un movimento umano costituito da un enorme numero di donne e uomini di ogni età convinti che la ricerca di una vita migliore o anche solo la difesa della vita renda necessario allontanarsi dal luogo in cui vivono verso altre regioni o paesi, in alcuni casi anche molto distanti, non solamente verso gli Stati uniti. E d’altro canto queste persone capiscono sempre di più che potranno realizzare meglio tali viaggi, almeno fino a un certo punto, affrontandoli in compagnia, con la collaborazione e la cooperazione di altri e di altre, dandoLeggi Tutto