Nel 2020 per la prima volta nella storia il governo degli Stati Uniti ha mandato a morte più persone di tutti gli Stati dell’Unione messi insieme. Oggi vengono eseguite condanne federali durante la transizione fra il presidente uscente e il neoeletto. Non avveniva da 130 anni. Il 10 e l’11 dicembre a distanza di poche ore Brandon Bernard e Alfred Bourgeois, entrambi afroamericani, sono stati uccisi con iniezione letale nel penitenziario federale di Terre Haute (Indiana). Già un’altra esecuzione aveva seguito l’elezione di Biden e una quarta è prevista alla vigilia del suo insediamento alla Casa Bianca: una donna, per la prima volta da 70 anni. In nessun caso è tollerabile la pena capitale. È il marchio d’infamia dell’assoluta violenza stataleLeggi Tutto

“Dico in assoluta serenità: Non esiste razzismo in Brasile, è qualcosa di cui dovremmo preoccuparci, ma qui non esiste”. La dichiarazione polemica del vice presidente dopo le manifestazioni per l’assassinio di un altro uomo di colore, dipendente di un supermercato di Porto Alegre, dimostra come sia sui generis il modo in cui il razzismo si sviluppa durante la storia del Basile, che non ha vissuto un sistema di repressione razziale alla Jim Crow in Nord America o l’apartheid in Sudafrica. Ora, ogni volta che manifestazioni antirazziste se ne fanno carico, le autorità di turno richiamano alla convivenza armoniosa, egualitaria e calorosa della cosi detta democrazia etnica brasiliana. Negli anni scorsi, le riflessioni sul razzismo alla brasiliana si sono diffuse e sonoLeggi Tutto

“La Corte Suprema ci ha davvero deluso. Nessuna saggezza, nessun coraggio!” Questa volta nel tweet di Donad Trump c’è tutto lo scoramento dello sconfitto. La sua arma segreta, quella preparata con cura negli anni della sua presidenza a suon di cariche controverse dei suoi fedelissimi ultraretrivi Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e per ultima Amy Barrett, gli si è ritorta contro e l’ha tradito. La Corte Suprema Usa infatti ha bocciato, anche con i loro voti contrari, il ricorso presentato dallo Stato del Texas, con l’appoggio del Presidente, contro la validità del voto postale in Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Eppure le aspettative del pagliaccio della Casa bianca erano alte, ma sono state liquidate con un giudizio che non ammette repliche: “LaLeggi Tutto

Secondo fonti statunitensi, venute in possesso di un documento interno originale, Huawei avrebbe sviluppato per il governo di Pechino, un sistema di riconoscimento facciale finalizzato a identificare gli appartenenti all’etnia uigura. Gli Uiguri, originari dello Xinjiang, sono una minoranza etnica turcofona, per lo più di religione musulmana, oggetto da decenni di pesantissime repressioni e discriminazioni da parte del governo cinese. Oltre 1,3 milioni di uiguri sono rinchiusi in “campi di rireducazione” statali, sono vietati i loro usi e costumi, le loro moschee distrutte, la loro lingua di fatto cancellata nelle scuole pubbliche. Ora a tutto questo si aggrava, nel delirio digitale fomentato dal governo cinese e con la zelante complicità servile della più importante multinazionale cinese delle nuove tecnologie. Con l’invenzioneLeggi Tutto

Chi avesse pensato che la sconfitta dell’Isis nei suoi loghi di origine, in Siria e Iraq, rappresentasse la sua fine,  avrebbe sbagliato e non poco. Innanzitutto perché la perdita del controllo militare sul territorio dove aveva costruito la sua infame ipotesi di Stato islamico non significa già uno sradicamento pieno da quegli stessi luoghi, che continuano ad essere funestati da attentati, attacchi, offensive e atti violenti perpetrati da cellule in clandestinità degli sgherri nazijihadisti. Ma soprattutto perché non è mai cessato il tentativo di Daesh di esportare oltre i propri confini naturali la terribile pratica omicida e l’ideologia mortifera che ne sta alla base. Così negli ultimi giorni, per opera di gruppi locali affiliati all’Isis, si sono susseguiti gli attacchi controLeggi Tutto

Giovedì 26 novembre contadini, braccianti agricoli, operai, studenti, lavoratori domestici, autotrasportatori e tassisti indiani hanno scioperato contro il governo Modi. Alla mobilitazione hanno aderito 10 sindacati e oltre 250 organizzazioni di contadini, molte delle quali autorganizzate. Molti giornali lo hanno definito lo sciopero più grande della storia, con circa 200 milioni di partecipanti. La componente contadina e bracciantile è sicuramente stata quella più significativa combattiva. Infatti, da mesi è mobilitata per contrastare l’offensiva governativa filo padronale e pro privatizzazioni. Il governo Modi vuol favorire, da una parte, gli speculatori immobiliari e le grandi società agricole che intendono espellere i piccoli coltivatori dalle loro terre e mettere a coltura anche le foreste e, dall’altra, gli interessi dei trafficanti internazionali di derrate alimentariLeggi Tutto

Ennesimo eccidio terrorista È stato un massacro. Sabato 28 novembre nello Stato federale del Borno, nel nord est della Nigeria, 110 braccianti sono stati barbaramente trucidati. Avevano fatto un viaggio di mille chilometri per trovare lavoro in questa terra  fertile, mossi dall’urgenza di sfamare le proprie famiglie; erano al lavoro nei campi, disarmati, quando sono stati attaccati e uccisi. Non vi sono ancora rivendicazioni ma è facile vedere in questo efferato massacro la mano dei terroristi di Boko Haram o dello Stato Islamico nelle province dell’Africa occidentale. Infatti l’intera regione è ostaggio di queste bande assassine che dal 2009 hanno già causato 30 mila vittime e oltre 2 milioni di sfollati. Anche l’esercito lo scorso anno ha avuto centinaia di perdite;Leggi Tutto

Proseguono le manifestazioni antirazziste dopo che giovedì scorso – proprio alla vigilia del Giorno della Coscienza nera – João Alberto Freitas, un afrobrasiliano di 40 anni è stato ucciso da alcuni bianchi, guardie della sicurezza in un Carrefour di Porto Alegre. All’omicidio hanno risposto importanti mobilitazioni di fronte ai supermercati di differenti città al motto di “Le vite dei neri contano”: le persone solidali e antirazziste non hanno tardato ad associare questo crimine con quello recente di George Floyd e di altri negli Stati Uniti. Il problema del razzismo in Brasile, sempre più normale con il crescere della disgregazione sociale, è stato generalmente nascosto dietro al mito della “democrazia razziale” creato per ricondurre la grande varietà etnica esistente nel paese all’internoLeggi Tutto

La Cme Group, la più grande piazza finanziaria dei contratti a termine del mondo, in collaborazione con Nasdaq, ha annunciato la creazione del primo future sull’acqua. La risorsa più essenziale per la vita viene dunque quotata in Borsa, come l’oro e il petrolio e come già purtroppo avviene per il grano, il mais o la soia. La brillante idea è sostenuta da Nazioni Unite, FAO e Banca mondiale, col supporto anche dell’Unione Europea. Da anni Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale spingono affinché gli Stati privatizzino le loro risorse: questa è una tecnica perfetta per favorire i guadagni delle multinazionali che sono i soggetti più forti in campo e che otterrebbero lauti guadagni da qualcosa di cui nessuno può fare aLeggi Tutto

“Puoi essere libera a condizione che dichiari di non aver mai subito torture durante la prigionia”: questa la proposta fatta dalle autorità dell’Arabia Saudita a Loujain al Hathloul. Arrestata e detenuta dal 2018 per “aver contattato organizzazioni internazionali”, Loujain è una giovane attivista per i diritti e le libertà delle donne ed è stata tra le prime donne a guidare un’auto e sfidare così i divieti – in un paese oppresso da una dittatura iperpatriarcale e ultrarazzista di stampo fascistoide. La sua sorte è condivisa da diverse altre donne che sono in carcere e sottoposte a torture e abusi. Loujain ha rifiutato quell’oscena proposta di “libertà” ed ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il divieto di mantenere contattiLeggi Tutto