Da settimane, la produttrice artistica Carolina Barrero è perseguitata dai servizi di sicurezza del regime cubano semplicemente per aver stampato alcuni disegni raffiguranti José Martí (eroe nazionale nell’Isola, ndt) con la scritta “Ho due patrie: Cuba e la notte. O è una sola?”. Lo scrittore Carlos Manuel Álvarez è riuscito a raccontare ai mezzi di informazione internazionali gli incredibili interrogatori cui è stato sottoposto. Una canzone intitolata “Patria e Vita” composta da alcuni musicisti cubani è stata contestata dal regime quasi fosse un affronto mortale contro il paese e la sua storia. Sono solo alcuni esempi di intimidazione poliziesca e governativa contro persone coraggiose intenzionate a reclamare una maggior libertà di espressione nell’Isola. Una volta di più appare evidente il carattereLeggi Tutto

Un incendio ha colpito 3 dei 4 edifici di uno dei datacenter più grandi d’Europa, quello di proprietà dell’azienda francese Ovh, mandando in tilt centinaia di siti in giro per il mondo. Una notizia come tante, sembrerebbe, ma che riporta l’attenzione su una questione troppo sottovalutata: la dimensione concreta, materiale, di Internet e dei suoi servizi. Il Cloud, i siti, i motori di ricerca, i servizi di posta elettronica, altro non sono che immense distese di server e chilometri di cavi che li collegano, refrigeratori mastodontici che li raffreddano e milioni di watt che li alimentano. Basti pensare che per inviare una mail con un allegato si consuma come per tenere accesa una lampadina per 24 ore e vedere sul cellulareLeggi Tutto

Un’ondata di indignazione scorre lungo le strade di Londra da quando, sabato 13 marzo in tarda nottata, la polizia metropolitana ha represso con inusitata durezza un gruppo di donne riunite in una veglia in memoria di Sarah Everard, 33 anni, sequestrata e uccisa da un ufficiale della polizia londinese. La sparizione e poi la morte di Sarah hanno profondamente colpito soprattutto migliaia di donne che, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, si sono riunite spontaneamente. Si sono avvicinate con ceri e fiori al parco Clapham Common nonostante lo spiegamento delle forze di polizia, ancor prima dell’appello del movimento Reclaim These Streets che continua a denunciare l’insicurezza nella città e la violenza contro le donne: nelle sue strade, nel 2020 ne sonoLeggi Tutto

Il week-end scorso si è votato in Renania-Palatinato e nel Baden-Württemberg, uno dei Länder tedeschi più popolati e rilevanti dal punto di vita economico. Si trattava di un primo test elettorale di una certa importanza in un anno che prevede la chiamata alle urne in diverse zone del paese e, in settembre, a livello nazionale. I risultati confermano l’erosione dei consensi ai partiti tradizionali che segnano percentuali ai loro minimi storici. La sconfitta è particolarmente amara per la Cdu della cancelliera Merkel e del neo-presidente Laschet, penalizzata anche dallo “scandalo delle mascherine” che vede il presidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu indagato per corruzione. La Spd, pur con una base elettorale ridotta al lumicino, può aspirare a governare in entrambi i LänderLeggi Tutto

A un mese e mezzo dal colpo di Stato, la situazione nel paese si fa ogni giorno più grave: decine di migliaia di persone continuano a manifestare in molte città nonostante la linea direttamente stragista assunta dai militari che sparano raffiche di mitragliatrice su folle disarmate; dopo poche settimane, le vittime sono ormai centinaia. Il coraggio e le speranze dei popoli birmani, le loro sofferenze e la determinazione a scrollarsi un potere omicida che li schiaccia da decenni meritano vicinanza e solidarietà attiva. Non la troveranno nei potenti della Terra: né fra le democrazie titubanti e ipocrite, che in tante parti del mondo sostengono dittature feroci e che qui cianciano di sanzioni senza troppa convinzione, né tantomeno dall’ingombrante vicino cinese, grandeLeggi Tutto

Dai primi di marzo il Senegal vive al ritmo di manifestazioni e di interventi violenti delle forze dell’ordine che hanno causato diverse morti – da 5 a 11, secondo le fonti – e con scontri, distruzioni e saccheggi. Al momento vige una relativa tregua ma la situazione resta tesa. Ad aver scatenato il caos è stata l’accusa di stupro e minacce di morte presentata da una donna, Adji Sarr, a carico di Ousmane Sonko, leader del partito Pastef e figura di spicco dell’opposizione all’attuale presidente Macky Sall. La denuncia e l’apertura di una procedura hanno suscitato la reazione del Pastef che paventa un complotto contro il proprio leader, arrestato per “manifestazione non autorizzata”, fatto che ha scatenato le proteste. Sonko èLeggi Tutto

Migliaia di donne si riprendono le strade, per la libertà e contro la violenza, in più di trenta città messicane. È appena un’immagine del potente percorso di emersione femminile che da più di un anno scuote le coscienze di un paese in cui ogni giorno più di dieci donne perdono la vita a causa della violenza patriarcale. Il presidente López Obrador – noto esponente della cosiddetta sinistra latinoamericana – si è schierato nettamente contro le mobilitazioni, reprimendole duramente e accusando le donne di fare il gioco dell’opposizione fascista con le loro richieste, tra le quali vi è il ritiro del candidato a governatore dello Stato di Guerrero dell’esponente del partito al governo, accusato di violenza e stupro. Qualche giorno prima delLeggi Tutto

Il tribunale di Coblenza, in Germania, ha condannato un ex membro dei servizi segreti siriani a quattro anni e mezzo di carcere. La sentenza, la prima a livello mondiale, riconosce le responsabilità dell’accusato come parte di un sistema generalizzato di torture e di violazione dei diritti umani, evidenziando quindi il carattare criminale del regime di Bashar al Assad in Siria. Eyad al-Gharib venne riconosciuto da vari testimoni come parte del personale responsabile di trasportare trenta detenuti a un carcere dei servizi segreti siriani dove vennero poi torturati sistematicamente. Per il prossimo autunno è attesa una sentenza anche per Anwar Raslan – un ufficiale del regime di cui al-Gharib era subalterno – accusato di 58 omicidi e della tortura di oltre 4000Leggi Tutto

Il Perù è uno dei paesi più colpiti dal coronavirus con il più alto tasso di mortalità al mondo. Ciò è dovuto anche alle ingiustizie e alle disuguaglianze della democrazia corrotta e razzista, incapace di comprendere i bisogni della popolazione. Le drammatiche condizioni di vita cercano di essere risolte da molteplici iniziative di solidarietà, molte delle quali hanno come protagoniste le donne. Esemplari sono le mense popolari nei quartieri del sud di Lima e nelle città andine. Come a New Inca City, dove un gruppo di donne della comunità ha istituito la “Pentola di solidarietà”, che opera grazie all’aiuto di donazioni e all’impegno dei volontari. Come questa ci sono molte altre mense comunitarie organizzate spontaneamente in tutto il Perù che richiedonoLeggi Tutto

La Palestina è un piccolo lembo di terra in cui milioni di persone tra la Giordania e il Mediterraneo sono avviluppate in un conflitto permanente ma non equivalente. Da una parte c’è Israele ed una società militarizzata, con una sanità tra le più efficienti al mondo da essere infatti lo Stato con la più alta copertura vaccinale riducendo del 96% le persone infette. Dall’altra il popolo palestinese governato dall’Autonomia nazionale palestinese che di autonomia ha ben poco e di certo non ha la capacità di assicurare una campagna vaccinale efficace né in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza governata da Hamas. Cosa accade nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania? Ancora una volta dipende dalle concessioni israeliane. Solo ieri, lo statoLeggi Tutto