Noi gente del mondo siamo i più colpiti dalle guerre. Lo viviamo sulla nostra pelle e anche per questo siamo costretti ad emigrare. Quello che succede in Ucraina, la criminale aggressione di Putin e la prepotenza militare della Nato che mira ad espandersi sono espressione della violenza ormai senza freni degli stati contro le genti. Oggi, infatti, si contano nel mondo oltre 50 conflitti che creano tanto male agli esseri umani. In quest’ultima guerra i profughi sono già più di 200000. Tutti loro meritano accoglienza, ma è facile immaginare che saranno presto dimenticati dalle democrazie occidentali, e dai diversi stati, com’è già avvenuto per i profughi afghani. Dobbiamo reagire per il bene dell’umanità. Questa guerra è una minaccia per tutte eLeggi Tutto

Le forze militari russe agli ordini di Putin sono entrate in Ucraina e bombardano diversi punti del paese. Ancora una volta le prime vittime di questa sporca guerra sono i civili, la gente comune dell’Ucraina e della regione che è sotto le bombe e a cui va la nostra solidarietà.È una guerra di cui non sono prevedibili gli sviluppi ma in cui tutti i protagonisti politici e armati incarnano, in modi diversi, la logica dell’uccidibilità e del bellicismo.Putin giustifica questa aggressione come un’operazione di “denazificazione” dell’Ucraina: sfrutta demagogicamente l’eroica lotta antinazista delle popolazioni russe durante la Seconda guerra mondiale e la presenza attuale di formazioni filonaziste ucraine, eredi del vergognoso appoggio di cui l’hitlerismo ha goduto in Ucraina e con cuiLeggi Tutto

La Comune promuove il seguente appello per mobilitarsi unitariamente contro le minacce di guerra in Ucraina. È in atto una sporca guerra contro le popolazioni ucraine. Il nuovo zar russo Putin, dopo aver annesso militarmente il Dombass e la Crimea, ha scatenato l’aggressione e l’invasione dell’Ucraina. D’altro canto Biden e le democrazie europee vogliono estendere la loro presenza militare e spingere il governo ucraino ad aderire al criminale patto militare della Nato. A fare le spese di quest’ulteriore escalation militare sono le popolazioni della zona a causa degli sporchi interessi dei due contendenti. Tutto ciò rappresenta una minaccia per tutti i popoli. È il momento di rompere silenzi e indifferenza: rivolgiamo un caloroso appello a tutte le forze autenticamente pacifiste aLeggi Tutto

Un’occupazione molto coraggiosa quella delle studentesse e degli studenti del liceo Valentini- Majorana a Cosenza, perché mossa dalla volontà di reagire contro le molestie sessuali perpetrate da parte di un professore in un clima di omertà e indifferenza da parte della stessa dirigenza scolastica. La decisa e preziosa reazione è partita da una giovane donna, Diana, che aveva subito delle molestie nella stessa scuola 3 anni prima. Il suo coraggio ha dato la forza a molte altre giovani donne di reagire e di unirsi e adesso, con questa importante occupazione, in molti, ragazze e ragazzi, stanno esprimendo la loro solidarietà. Sembra che la scuola (preside e altri docenti), fosse a conoscenza da tempo di ciò che stava succedendo all’interno del liceo:Leggi Tutto

Cara amica, ti scriviamo perché siamo fortemente preoccupate per le nostre vite e allo stesso tempo convinte che è possibile unirci per cercare la nostra migliore affermazione. La libera e felice realizzazione delle donne è gravemente minacciata su vari fronti e con conseguenze per tutti. È urgente una risposta forte e collettiva per difenderci. Possiamo migliorare le nostre vite e quelle delle donne attorno a noi se mettiamo in comune le nostre forze, se partiamo convintamente dalle risorse umane più positive che qualificano il nostro genere e di cui diamo prova ogni giorno anche in questo difficile momento di pandemia. Al maschilismo diffuso, alla violenza e ai femminicidi, alle limitazioni della nostra libertà di scelta si aggiunge oggi un intollerabile attaccoLeggi Tutto

Il 6 febbraio 2014 la polizia di frontiera dello stato democratico spagnolo attaccò un gruppo di centinaia di persone inermi mentre tentavano di oltrepassare il confine con l’Unione Europea a Ceuta. Nella strage di Tarajal almeno 15 persone rimasero uccise senza che finora nessun colpevole sia stato condannato per questo crimine. Da quel giorno i familiari delle vittime, gli attivisti, le persone solidali e antirazziste si sono impegnati per non disperdere la memoria e continuare a chiedere giustizia. Da allora la data del 6 febbraio è un’occasione per unirsi e lottare contro le frontiere e i governi e per la libera circolazione degli esseri umani. Aderiamo all’appello internazionale della giornata CommemorAction per unire chi ha a cuore l’umanità, scuotere gli indifferentiLeggi Tutto

Dopo gli scontri di domenica 23 gennaio a Roma, anche ieri, venerdì 28 gennaio, a Milano, Napoli, Roma e soprattutto a Torino, la polizia ha represso le mobilitazioni. A causa di cariche e manganellate, decine di studenti sono rimasti feriti. La repressione poliziesca è ancor più vergognosa visto che ciò accade in una giornata dedicata a Lorenzo Parelli, il ragazzo di 18 anni morto la settimana scorsa mentre svolgeva l’alternanza scuola-lavoro in un’industria meccanica vicino Udine. Le manifestazioni si sono date in molte delle principali città italiane ma purtroppo sono state poco partecipate. Ovunque è stata denunciata la drammatica situazione delle scuole che sempre più assomigliano ad aziende in cui si viene formati ad essere sfruttati e precari. Difendiamo la libertàLeggi Tutto

A Milano almeno 9 donne sono state aggredite e molestate da branchi di maschi frustrati e violenti, la notte di Capodanno. A Cagliari Natalia ha reagito tempestivamente e coraggiosamente a una violenza perché, come ci ha detto ad un sit-in promosso per lei: “nel momento in cui una donna lotta per se stessa, in realtà lo fa anche per tutte le altre”. Emerge ora la vicenda dello scorso anno a Roma in cui una ragazza ha subito stupri e violenze da adolescenti della cosiddetta “Roma bene”, ora incriminati ma probabilmente liberi tra qualche giorno o mese. La violenza patriarcale e il vile maschilismo fanno mostra di sé, colpendo la vita e l’interezza di donne e ragazze, ma segnali vividi di reattivitàLeggi Tutto

Lorenzo Parelli ha 18 anni e vive a Udine. Frequenta l’ultimo anno di scuola superiore in cui viene addestrato a fare un lavoro. È l’ultimo giorno dello stage, che sta svolgendo in fabbrica. Il suo rientro a scuola è previsto per il lunedì successivo. Dopo, la maturità e, chissà, un lavoro. Invece una putrella lo travolge e lo uccide. Il tragico stillicidio di morti sul lavoro – più di tre al giorno – questa volta colpisce uno studente. In questa terribile vicenda, che ci addolora profondamente, si concentra tutta la differenza che esiste tra insegnare, educare, poter imparare tante cose, tra cui anche un lavoro, e invece addestrare, istruire a nozioni, rispondere a comandi ed eseguire compiti. Nel primo caso alLeggi Tutto

Scarica il pdf impaginato Domenica 23 gennaio diversi giovani delle scuole di Roma hanno protestato davanti al Pantheon per reagire ed essere vicini a Lorenzo, il ragazzo di 18 anni che è morto venerdì 21 gennaio, vicino ad Udine, durante uno stage per l’alternanza scuola-lavoro: i sogni e le speranze di un ragazzo sono stati stroncati a causa di un’attività lavorativa obbligatoria per conseguire il diploma, in un posto autorizzato dalla scuola che frequentava. Durante la protesta di domenica a Roma, quando i manifestanti hanno provato a muoversi in corteo, la risposta della polizia è stata la repressione violenta. Diversi studenti sono rimasti feriti per le manganellate subite. Dopo questa escalation violenta le ragazze ed i ragazzi hanno marciato pacificamente, scortatiLeggi Tutto