Ancora un naufragio, ancora vite umane spezzate mentre cercano di raggiungere l’Europa per mettersi in salvo.
È avvenuto al largo della Tunisia questa volta, per 43 persone che hanno trovato la morte, ma purtroppo sono migliaia le vittime delle frontiere degli stati e delle loro leggi criminali.
Il governo Draghi, in continuità con i precedenti esecutivi prosegue nei suoi accordi criminali con la Libia, sequestra le navi delle Ong e continua i respingimenti: è responsabile di questa immane tragedia.
Gli Stati disprezzano la vita umana: stanno lasciando morire in mare bimbi, donne e uomini che scappano dalla fame, dalle guerre e dal terrore.
Non possiamo restare in silenzio, non possiamo arrenderci alla tragedia seppur così grande.
Dobbiamo unirci, far sentire la nostra voce in ragione di un elementare senso di umanità e di giustizia.
Di fronte a questa immane tragedia è in gioco chi siamo: chi rimane in silenzio ed indifferente rischia di divenire complice degli Stati, chi ha cuore l’umanità sceglie di essere solidale, di schierarsi e di reagire.
Rivolgiamo un caloroso appello a tutte le persone solidali, ai fratelli e sorelle immigrate, alle comunità, a tutte le realtà antirazzista a mobilitarsi per difendere la vita e per l’accoglienza.
05/07/2021
Associazione antirazzista interetnica “3 Febbraio”
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