Circa 250 sono questa volta le persone coinvolte nel naufragio. Di queste, un’ottantina sono state salvate e già oltre 70 sono i corpi recuperati, tanti altri risultano dispersi. Sentiamo dolore per i  tantissimi bambini, donne e uomini, morti ancora una volta in mare. Siamo con i sopravvissuti, che meritano una vita degna: vanno salvati e accolti. Siamo indignati contro chi governa che, mentre compartecipa alle guerre nel mondo, impedisce a chi fugge di salvarsi. La gente a bordo del barcone distrutto dalla furia del mare – già avvistato da Frontex il giorno prima – proveniva da Afghanistan, Iran, Pakistan, ed era partita dalla Turchia, luoghi martoriati da violenze enormi e tragedie immani. Diciamo basta all’ipocrisia di chi governa che è primoLeggi Tutto

Alla Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere, è stato imposto un fermoamministrativo da parte della capitaneria di porto di Ancona (dove avevanoprecedentemente accompagnato 48 naufraghi) col pretesto di non aver condivisoinformazioni. È ciò che prevede il nuovo decreto del governo. Adesso la nave sitrova nel porto di Augusta, in Sicilia, dove rimarrà bloccata per 20 giorni. A causa diquesta e altre azioni governative, ad oggi, nessuna nave di ricerca e salvataggio delleONG è presente nel mar Mediterraneo. Il governo riesce nel suo intento: impedireall’umanità di salvarsi e alle ONG di poterla aiutare, mentre l’Europa decide diinnalzare nuovi muri.Ora basta! Non possiamo permettere che le autorità statali e governative impediscanoi soccorsi in mare: rompiamo il silenzio e l’indifferenza complici di tuttoLeggi Tutto

La vicenda Cospito sembra aver catalizzato il caos e la vacuità della politica italiana che si avvita affannosamente intorno a se stessa. Prosegue l’opera grottesca dentro le istituzioni, tra la premier che chiede compattezza ai rappresentanti dello Stato che sarebbe sotto assalto per il pericolo anarchico – “minaccia” concretizzatasi in qualche centinaio di sparuti individui a Roma, ancor meno a Milano – i suoi fedelissimi totalmente fuori controllo e il Pd giustamente indignato per le accuse provenienti da Fratelli d’Italia ma non altrettanto mobilitato sulle reali emergenze internazionali e nazionali. E non mancano neppure i rivoluzionari da operetta, che nelle suddette piazze hanno inscenato il solito copione fatto di cassonetti rovesciati, lancio di pietre e fumogeni, sfilate degli arrabbiati del sabatoLeggi Tutto

Sono tante le persone che desiderano la pace eppure le guerre degli Stati imperversano. Un anno fa è cominciata la criminale aggressione russa alla popolazione ucraina che sta causando migliaia di vittime e immani sofferenze.Ora il conflitto si approfondisce e ne genera altri. Specularmente gli Stati Uniti, la Nato, le potenze occidentali lo alimentano sempre più fornendo armi e appoggi logistici al nazionalismo bellicista di Zelensky, che reclama carri armati e aerei, che certo non sono di difesa. Il governo delle destre, come il precedente, è totalmente compartecipe a queste dinamiche guerrafondaie sostenute da una martellante propaganda bellica, mentre le opposizioni politiche sono quasi inesistenti. Anche le sinistre tradizionali sono sottomesse alle logiche statali e quindi belliche.Gli Stati non vogliono pace,Leggi Tutto

L’umanissimo desiderio di serenità è offuscato da minacce guerresche, timori per la salute, disastri ambientali: pericoli patenti o latenti, vicini e lontani. L’anelito individuale, il meraviglioso traguardo del potere positivo di ogni persona, viene mortificato dall’ossessione numerica o pervertito nel triste trionfo dell’individualismo vacuo ed insignificante. Il bisogno costante e risorgente di intimità affettiva e la tensione alla collettività sono banalizzati, violati o sporcati, da minacce social o impedimenti repressivi che alimentano estraneità crescenti. Il femminile coraggio atavico viene ferocemente attaccato dalla recrudescente vigliaccheria maschilista e dalla brutale e furbesca ipocrisia patriarcale, diffondendo inquietudini e paure. Quella straordinaria e misteriosa carica vitale chiamata coscienza è avvertita in profondità dalle/dai giovani ma avversata dalla web-dipendenza e dall’istruzione oppressiva che generano mal duLeggi Tutto

Essere a sinistra ha da sempre avuto significati diversi. Ci sono però momenti come questo in cui ci si dovrebbe sentire uniti perlomeno nell’interrogarsi. Avremmo potuto e potremmo fare di più contro le guerre? Che significa il governo delle destre in questo paese e come fronteggiarlo? Come collocarsi di fronte all’evidente decadenza della democrazia? Qual è il ruolo delle donne nell’epoca che stiamo vivendo? Come interpretiamo il lacerarsi della società in cui viviamo, le difficoltà relazionali crescenti, l’individualismo dilagante? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti degli ultimi ed innanzitutto verso chi emigra in questo paese ed invece di essere accolto viene discriminato? Qual è la condizione coscienziale della nostra gente, e dei/delle giovani in particolare? Che significa la decadenza dellaLeggi Tutto

Persone come noi fuggono da guerre e carestie e vengono trattate in modo disumano, persino bimbe e bimbi sono lasciati morire. Le donne continuano ad essere colpite da ingiustizie, violenze, discriminazioni.I giovani sono ingabbiati da un sistema istruttivo arido, dall’ossessione compulsiva dei social, dalla difficoltà di trovare un lavoro soddisfacente. Lavoratrici e lavoratori sono tartassati economicamente ed inquieti per la minaccia di licenziamenti. Si passa da un governo all’altro: continuità e peggioramenti.L’Unione europea, che non è mai veramente cominciata, si lacera sotto pressioni di interessi contrastanti.Il sistema democratico globale targato Usa, di cui l’Italia fa parte, prova a rilanciarsi investendo su una guerra contro la Russia che l’ha cominciata. La corsa agli armamenti aumenta in modo inversamente proporzionale ai fondi perLeggi Tutto

Le donne che scendono in piazza oggi in Iran ci indicano una strada: quelladella dignità, della difesa della vita e della libertà. Con loro manifestanotanti uomini stanchi di repressione, odio e violenze in uno Stato teocraticodove ogni espressione di libertà è repressa. Siamo con loro, con le lorosperanze e il loro coraggio che non si piega nonostante decine di morti acausa della repressione.Lo Stato iraniano, che ha sostenuto il dittatore Assad nel massacro delpopolo siriano e ora appoggia Putin nella guerra contro il popolo ucraino,è sempre pronto a sacrificare le vite umane per imporre il proprio potere.Raccogliamo l’appello internazionale a manifestare il 1° ottobre per la libertàin Iran e invitiamo la gente solidale, chi ha a cuore l’umanità, le donne eLeggi Tutto

Nella società ci sono persone che vogliono e possono reagire alla superficialità e allosfacelo emerso nella campagna e nei risultati elettorali. Tante e tanti di voi che nonavete votato (come un terzo di tutti gli elettori) o lo avete fatto di malavoglia o con pocaconvinzione.Ci rivolgiamo a voi e alle associazioni e organizzazioni solidali per fronteggiare ledestre autoritarie e sovraniste che governeranno il paese:Siamo al fianco dei popoli contro le guerre, per l’immediato cessate il fuoco fra Russiae Ucraina.A fianco dei fratelli e delle sorelle immigrate perché siano accolti e difesi dal razzismoe dalla violenza.A fianco delle donne per la loro libertà e autodeterminazione contro il maschilismo eil patriarcato.A fianco delle e dei giovani per le loro libere scelte di vitaLeggi Tutto

Da quattro giorni l’Iran è scosso da moltitudinarie mobilitazioni. Sono soprattutto ragazze e ragazzi, ariversarsi nelle piazze di città: sulle loro bocche il nome di Mahsa amini, giovane di origine kurda, morta a 22anni dopo essere stata arrestata a Teheran il 13 settembre dalla polizia morale per una ciocca di capellifuori dal velo. È la prima volta che donne e uomini si ritrovano insieme a dare vita a manifestazioni di taleportata contro il velo obbligatorio e la brutalità della repressione patriarcale e teocratica verso il generefemminile. Ci sono studentesse che bruciano il velo mentre gli studenti fanno loro da scudo, alcune sitagliano i capelli in segno di protesta. Risuonano gli slogan: “Donna, vita e libertà”, “Noi tutti siamo Mahsa,lottiamo assieme!”, “NonLeggi Tutto