Austria-Germania
Provvedimenti razzisti a senso unico

A metà dicembre il governo austriaco ha presentato un pacchetto di misure anti-terrorismo. Accompagnati dai toni da crociata del cancelliere Kurz contro “l’Islam politico”, i provvedimenti sono stati presentati come diretti contro  l’”estremismo per motivi religiosi”. Come denunciato da molte organizzazioni antirazziste e solidali, da “Pax Christi” e persino dal Vaticano, è evidente l’intento di prendere a pretesto gli atti terroristici compiuti da settori dell’islamismo jihadista, qaedista o filo-Isis (come l’attentato alla Sinagoga di Vienna del 3 novembre scorso) per criminalizzare tout-court le persone musulmane in quanto tali. 

Nel frattempo in Germania, come già scritto su queste pagine, è entrato in vigore dal 1° gennaio l’odiosa normativa che introduce l’espulsione diretta per i reati di terrorismo compiuti da stranieri sul suolo tedesco che peggiorerà la vita di tanti immigrati in quanto a controlli e misure repressive, contribuendo ad alimentare ulteriormente il clima xenofobo e razzista su cui soffia incessantemente l’estrema destra, Afd alla testa.

E’ significativo che tutto ciò avvenga dopo il recente clamoroso ritrovamento da parte della polizia austriaca di un gigantesco arsenale frutto del traffico di droga diretto ai nazisti tedeschi e mentre si allarga a macchia d’olio lo scandalo della presenza organica e sistematica di neonazisti organizzati all’interno delle istituzioni dello stato tedesco. Il governo tedesco (Spd inclusa!) e quello austriaco (Verdi compresi!) sono un esempio emblematico di quella che è la moneta corrente degli stati democratici: mano forte e repressione indiscriminata contro stranieri e immigrati, tolleranza complice e benevola verso l’estrema destra criminale e assassina.