Durante un’operazione anti-droga, la polizia austriaca ha sequestrato decine di armi automatiche e semiautomatiche e centinaia di migliaia di munizioni destinate a settori dell’estrema destra neonazista tedesca ramificati in varie zone, dalla Baviera alla Renania del Nord-Vestfalia.
Voci e sospetti su milizie neonazi impegnate in esercitazioni militari clandestine circolano ormai da parecchi anni e la scoperta di questo gigantesco arsenale frutto di un losco traffico dalle finalità inequivocabili dimostra quanto il pericolo di un riarmo della peste bruna sia una minaccia reale da non sottovalutare in nessun modo.
Achtung, quindi! I neonazi hanno commesso recentemente svariati crimini in Germania, dalla selvaggia caccia all’immigrato a Chemnitz all’attentato alla sinagoga di Halle fino alla strage di Hanau nel febbraio di quest’anno, ma puntano ad alzare ulteriormente il livello e l’organicità della loro violenza assassina.
Le autorità statali tedesche riconoscono ormai apertamente che l’estrema destra organizzata è la minaccia principale per la sicurezza del paese, ma non sono credibili quale possibile argine di fronte al neonazismo che vive di sistematiche infiltrazioni, connivenze e complicità nella polizia, nell’esercito e in altri ambiti istituzionali che vanno avanti da decenni e si sono rese sempre più palesi negli ultimi mesi.
Il massimo sforzo di denuncia, schieramento e mobilitazione da parte di tutte le persone e le aggregazioni antifasciste, solidali e antirazziste è fondamentale in Germania ma necessario ovunque, perché la posta in gioco di questa battaglia di civiltà riguarda veramente tutti. I segnali crescenti di riorganizzazione neonazista affiorano del resto da tempo in numerosi paesi del vecchio continente come in altre zone del mondo e il protagonismo attivo dell’estrema destra organizzata nelle recenti mobilitazioni “no Mask” durante l’emergenza Covid non fa che aumentare le preoccupazioni in tal senso.