Al servizio dei boia

Centinaia di alti ufficiali statunitensi in pensione – tra cui generali e ammiragli – hanno lavorato per gli eserciti di Stati stranieri: è quanto rivela un’inchiesta del Washington Post che ha citato in giudizio l’Esercito, l’Aeronautica, la Marina, il corpo dei Marines e il Dipartimento di Stato. Sono tanti i paesi che hanno stipulato sontuosi contratti con ex alti ufficiali, ingaggiati per rafforzare i propri eserciti: dall’Arabia saudita alla Libia passando per Qatar, Azerbaijan, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Turchia e perfino Russia.

Il caso più eclatante per numero di persone coinvolte e per gravità riguarda l’Arabia saudita. Al Washington Post collaborava Jamal Khassoggi, il giornalista ucciso e fatto a pezzi per ordine di Mohammad bin Salman, uomo forte saudita. Ma soprattutto, Riad è impegnata da anni in una guerra di aggressione in Yemen che ha già causato centinaia di migliaia di vittime.

È per rafforzare l’apparato bellico e repressivo di regimi sanguinari come questo che tanti alti ufficiali in pensione della più potente democrazia del mondo hanno prestato i loro servigi. Ed è per nascondere tale ignobile dato di fatto che il governo degli Stati uniti ha difeso per anni la segretezza di nomi e contratti.