A proposito dell’incontro del 9 ottobre
“Donne Unite per la Libertà contro le violenze. Solidarietà con le nostre sorelle iraniane”

Il 9 Ottobre si è svolto a Roma alla Casa de La Comune l’incontro nazionale pubblico “Donne Unite per la Libertà contro le violenze. Solidarietà con le nostre sorelle iraniane”, promosso dalle Compagne de La Comune, Arcilesbica e Libere Femministe Genova. Un incontro preparato già da alcuni mesi dalla Direzione Impegno Donne de La Comune e da Cristina G. dell’Arcilesbica sulla base della lettera aperta pubblicata a settembre su www.lacomune.org e che, alla luce delle recenti mobilitazioni in Iran, abbiamo scelto di dedicare alle nostre sorelle iraniane. Martina C. ha introdotto sulle tre parole così preganti degli slogan delle donne iraniane: donna, vita, libertà, e sull’eco che la loro protesta sta avendo in altri luoghi del mondo come Afghanistan, Siria, Pakistan. Ha legato lo spirito di queste lotte allo schieramento contro tutte le guerre, ma anche alla necessità di preservare i nostri spazi di libertà anche in questo Paese, in cui sono ancora più a rischio dopo i risultati elettorali: vogliamo sottrarci alla visione frammentata della realtà che restituiscono i media, nelle cui analisi l’inarrestabile emergere umano, in primis femminile, scompare.
Cristina G. ha introdotto ringraziando La Comune per la serietà e determinazione del proprio schieramento e per essere stata l‘unica realtà che le ha sostenute rispetto alle aggressioni dell’area negazionista queer. É tornata sul deteriorarsi della democrazia in Italia, sulla vergogna di una sinistra che appoggia la guerra e ribadendo il tema di Martina sulla refrattarietà delle donne alla guerra. Tra gli interventi, Roberta, venuta per Libere femministe Genova, Daniela dell’Udi Palermo, Alessandra, femminista storica e separatista, hanno ribadito l’importanza di essere in piazza contro la guerra come donne e il loro essere orfane della sinistra. Altro tema espresso dalle forze presenti è stato quello degli attacchi ricevuti dalle negazioniste, mentre soltanto le compagne della Comune, intervenute numerose, hanno sottolineato la radicalità delle donne iraniane (a cui si è collegata invece Laura, una donna romana che è venuta all’incontro per aver preso un nostro volantino in un presidio sull’Iran che abbiamo animato) e la necessità di unirsi come protagoniste contro violenze e femminicidi, per affermare la nostra libertà come libertà di tutte/i. È stato un primo scambio nel merito di alcune delle questioni proposte dalla lettera di invito, non già sufficiente per unirsi intorno a un documento condiviso, ma un prima passo per coltivare la preziosa convergenza contro le guerre, possibilmente animando mobilitazioni comuni contro la guerra, innanzitutto localmente (come già avvenuto in diverse città), ma possibilmente anche nazionalmente.