Il governo, tramite l’agenzia ARAN, e tutti i sindacati “maggiormente rappresentativi” hanno siglato nel mese scorso un accordo che limita ulteriormente il diritto di sciopero nella scuola. Oltre alle pesanti limitazioni già in vigore sono previste varie ulteriori restrizioni: divieto di proclamare scioperi per più due giorni consecutivi, multe di migliaia di euro per i sindacati che violassero il divieto e fino a 1000 euro per chi sciopera in scioperi non riconosciuti, non si potranno proclamare scioperi in determinati periodi, verranno inviate comunicazioni alle famiglie sulla adesione agli scioperi convocati in precedenza da ciascun sindacato promotore, si mantiene, bontà loro, l’invito (e non l’obbligo) di comunicare la propria intenzione sullo sciopero, ma si prevede che si possa essere invitati dal Dirigente anche per email, con un condizionamento più pesante di prima. Tuttavia il provvedimento più grave e odioso consiste nel fatto che i sindacati “maggiormente rappresentativi” abbiano ottenuto il diritto di giudicare la legittimità degli scioperi. Vale a dire che tenteranno di bocciare tutti gli scioperi che non siano da loro proclamati. E per essere conseguenti stanno ragionando di scioperi in cui si lavora, ma con la fascia al braccio per protesta!
Una gravissima lesione ai diritti di chi lavora, ma perfettamente congruente con le leggi democratiche. Battersi contro queste misure è fondamentale, denunciare e delegittimare tutti i sindacati complici di questo attacco è doveroso, come lo è la ricerca e la realizzazione dell’unità del miglior sindacalismo di base per respingere questi provvedimenti.