scuola in sicurezza… nel corpo e nella mente!

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Vogliamo ritornare nelle aule in sicurezza.

Vogliamo che il contagio non cresca: vogliamo tutelare la salute di chi va a scuola e delle loro persone. La scuola di Stato mette in pericolo la salute del corpo in classi affollate, con la mancanza di trasporti, di organico e di spazi, su cui niente è sostanzialmente cambiato da marzo 2020.

Vogliamo che il contagio non cresca e non vogliamo più cadere in DAD. La scuola di Stato mette in pericolo la salute della mente con l’uso sfrenato del digitale in parziale, se non totale, sostituzione della didattica in presenza. Così facendo, la sensorialità e le facoltà di studenti e insegnanti sono attaccati subdolamente e potentemente. I più autorevoli neuroscienziati lo vengono dicendo da anni: la prolungata esposizione e utilizzazione di tecnologie leggere ci porta alla demenza digitale e provoca una dilagante sofferenza di giovani e bimbi.

Sosteniamo le mobilitazioni promosse da Priorità alla Scuola e Cobas di Lunedì 25 gennaio perchè vogliamo una drastica riduzione del numero di alunni per classe, l’assunzione di tutto l’organico necessario, l’apertura e allestimento di spazi adeguati, presìdi sanitari in ogni istituto, tamponi, tracciamento, possibilità di vaccinazione per tutto il personale della scuola. Perchè vogliamo la fine della DAD una volta per tutte!

Tutto ciò sarebbe un primo passo significativo per allontanare pericoli così incalzanti; perciò è fondamentale una mobilitazione permanente, unitaria ed espansiva di insegnanti, educatrici/tori, personale non docente, giovani e famiglie. Possiamo unirci affinché le scelte che riguardano la scuola e la sua sicurezza abbiano sempre di più come protagoniste/protagonisti le persone che la vivono, che investono le loro competenze, capacità, la loro fantasia e, soprattutto, i loro valori, in progetti educativi condivisi.

Per riuscirci al meglio bisogna mettere in discussione e proporci di superare l’obiettivo fondamentale della scuola di Stato: istruire cittadini che stiano al loro posto, di comando per pochi eletti, di sottomissione invece per i più.

Ci proponiamo invece di educare persone disposte a crescere assieme e non le une contro le altre; così facendo cresce e migliora anche chi educa.

Lavoratori e lavoratrici de La Comune


Care e Cari,
Siamo educatrici/tori e insegnanti de La Comune impegnati sin da aprile contro la digitalizzazione della didattica perché pensiamo che la scuola debba essere in presenza, al sicuro e finalizzata a far crescere e a diventare persone migliori i nostri allievi e noi con loro. Un obiettivo questo che la scuola di Stato non può onorare e per cui crediamo che la scuola andrebbe reinventata dalle sue fondamenta.
Con la mancata e/o rimandata riapertura delle scuole e il conseguente prolungamento dell’utilizzo della didattica digitale e l’evidenziarsi del suo nefasto effetto su giovani e bimbi, oltreché su tutti noi, abbiamo deciso di cercare tutte le strade possibili per evitare la DAD/DID, lanciando una vera e propria campagna “Contro la DAD per la libertà di insegnamento”. Abbiamo pensato di animare le prime iniziative in questo senso in occasione della Giornata della Memoria traendo le migliori lezioni da quel passato per affrontare insieme il complicato presente e guardare con fiducia al futuro. Sì, fiducia! Perché possiamo leggere pagine straordinarie di solidarietà, cura e attenzione che animarono persone comuni nell’uscire dal comune e dall’indifferenza comune. Non sottovalutiamo né ignoriamo quanto il male di molti e l’indifferenza dei più sono state motivo di sofferenze immani, anche perché ne ritroviamo terribili tracce anche oggi sui visi di adulti, bimbi e tante donne che fuggono dai loro paesi alla ricerca di una vita migliore e a cui viene riservato durante il viaggio e nei paesi di arrivo un trattamento disumano. Ma è ai volenterosi che vogliamo volgere lo sguardo: salvarono migliaia di persone, grandi e piccine, anche e spesso a costo della loro stessa vita, vogliamo conoscere e insegnare meglio la loro ricerca di bene per riconoscere e approfondire la nostra. Per farlo abbiamo bisogno di empatia tra di noi e per quei protagonisti, perciò abbiamo bisogno dell’incontro in presenza con i nostri alunni! Vogliamo pensare insieme ai libri migliori per un buon uso della memoria, noi ne abbiamo due speciali da consigliare – “Eroi, traditori e complici nell’inferno nazista” e “Gli eroi di Varsavia. Resistenza e rivolta nel Ghetto (1939-1943)” di Fabio Beltrame, editi da Prospettiva Edizioni – , vogliamo capire insieme quali film e quali immagini siano le migliori per un buon utilizzo dell’immaginazione. Vogliamo ricordare il bene per imparare meglio da che parte stare, interrompere il circuito di passività e indifferenza crescente, che si alimenta voracemente anche dell’utilizzo delle tecnologie leggere. Se sei interessata o interessato scrivici alcentrolerelazioni@gmail.com e seguici su www.lacomune.org.