Grandi manifestazioni anti-naziste hanno percorso negli ultimi giorni la stragrande maggioranza delle città tedesche con alcune centinaia di migliaia di persone a Berlino e Monaco e grande partecipazione persino in varie zone dove è più radicata l’AfD (Alternative für Deutschland), il partito parlamentare di riferimento per ampi settori dell’estrema destra.
A scatenare le proteste sono state le rivelazioni del giornale Correctiv su una riunione segreta nel novembre scorso in cui si è discusso di un piano generale per la deportazione di immigrati, stranieri e soggetti “non assimilati” da realizzare attraverso un prossimo governo di estrema destra. Particolare sdegno ha suscitato il luogo della riunione non lontano dal Wannsee, dove nel gennaio del 1942 il regime nazista decise la “soluzione finale” nei confronti del popolo ebraico, e la partecipazione di esponenti della Afd e dell’ala più reazionaria della Cdu (Cristiani democratici), il partito storico del campo conservatore tedesco.
Con un bacino elettorale ampio (nei sondaggi intorno al 20%) e con il ritiro dalla scena di Angela Merkel – fermamente contraria a qualsiasi patto con l’estrema destra – l’ipotesi che l’Afd possa prima o poi entrare nel governo non è più così remota. Una parte importante della società tedesca è scesa in piazza proprio per scongiurare questa prospettiva inquietante chiedendo lo scioglimento dell’AfD e un patto di ferro fra i partiti democratici contro l’estrema destra.
Il cancelliere Scholz e i ministri del governo “semaforo” (Spd, verdi e liberali) erano in prima fila in piazza in questi giorni, ma i loro parttii hanno enormi responsabilità per l’affermazione dell’estrema destra xenofoba e razzista e non possono in alcun modo contrarrestarla. Per la loro stessa natura sono totalmente interni ad un sistema di dominio in decadenza irreversibile e si fanno promotori in prima persona di iniziative guerrafondaie e di provvedimenti persecutori verso gli immigrati. E rincorrendo l’estrema destra sul suo terreno si contribuisce a diffondere i peggiori pregiudizi nazionalisti, razzisti, xenofobi e discriminatori. Soprattutto così sta crescendo nei sondaggi Sahra Wagenknecht – spregiudicata transfuga della Linke (gli ultimi resti dell’ex Ddr e pezzi di sinistra residuale ormai alla deriva) – con il neonato Swp, un nuovo velenoso inganno politico che non fa che peggiorare il quadro.
Comunque sia, al di là delle pericolose illusioni nei confronti della politica democratica, le mobilitazioni in corso in Germania contro il pericolo neonazista vanno senz’altro salutate come un segnale per nulla scontato di iniziale riscossa e di speranza che riveste un valore speciale in un Europa dove l’estrema destra è ormai ovunque una minaccia concreta che chiama la gente di sinistra e ogni persona antirazzista e solidale a unirsi in difesa della vita di ciascuno a di ciascuna in nome della comune umanità.