XV edizione del Festival del Cinema dei diritti umani di Napoli
Uno sguardo sui diritti di bimbe e bimbi


Sarura, villaggio palestinese nella West Bank: in una scuola, alcuni bambini guardano e sorridono curiosi verso la telecamera del regista, si abbracciano e ridono, perché non sono abituati a essere ripresi. Sono bimbe e bimbi palestinesi immortalati in un edificio scolastico fatiscente, in parte ricostruito dopo le incursioni dei coloni israeliani. Ogni giorno quei bambini percorrono chilometri per raggiungere la scuola, scortati dai giovani volontari della Youth of Sumud (Giovani della perseveranza) che li difendono dagli attacchi dei coloni israeliani, i quali non si fanno scrupolo di minacciare, picchiare, terrorizzare persino dei bambini.
Cerro del Pasco, Perù: tre fratellini giocano nel cortile di una casa. Si interrompono quando Lourdes, la loro mamma, chiama uno di loro per andare in ospedale: il bambino ha un tumore gravissimo, come tantissimi altri bimbi del paese sorto intorno a una miniera, El Tajo, in cui si estraggono metalli pesanti che infettano il sangue e le ossa della popolazione. Lourdes consola il piccolo, lui le sorride, e nei suoi grandi occhi neri c’è la speranza della vita, nonostante il dolore patito.
Tijuana, confine tra il Messico e gli Stati Uniti: bambini avanzano coi piedi gonfi e feriti e con i vestiti sporchi di fango. Sui loro volti si legge stanchezza, fatica e dolore, ma anche forza, tenacia nell’andare avanti, speranza: donano sorrisi agli adulti per consolarli e sostenerli.
Mediterraneo: i “bambini vengono dal mare”, quel “Male Nostrum” che è diventato il Mediterraneo, l’unico mare ad avere dentro di sé la parola terra, un tempo ponte tra popoli diversi ma vicini, oggi invece spezzato dai confini crudeli degli Stati. Molti arrivano da soli: li chiamano MSNA- minori stranieri non accompagnati, una sigla fredda dietro cui ci sono bimbe e bimbi in carne e ossa alla ricerca di un futuro.
Questi sono alcuni esempi delle storie raccontate nella XV edizione del Festival del Cinema dei Diritti umani di Napoli, “Diritti minori- i bambini alla guerra” che si è svolta a Napoli dal 15 al 25 novembre 2023. Sarura è il titolo del film di Nicola Zambelli, girato nell’omonimo villaggio palestinese, e vincitore di uno dei premi del concorso cinematografico del Festival, dedicato ai Giovani della Perseveranza impegnati ogni giorno a difendere i villaggi palestinesi dalle incursioni violente dei coloni israeliani, scegliendo strade di pacificazione e autodifesa. Donde los niños no sueñan è il titolo del film del regista e attivista Stefano Sbrulli girato a Cerro del Pasco: una comunità colpita dallo sfruttamento intensivo della miniera da società straniere in combutta con le istituzioni statali, senza alcun beneficio economico per la popolazione, anzi enormi danni per la salute. Emerge nel film la forza della comunità che lotta e il coraggio di una madre, Lourdes, che cerca di salvare i suoi figli. Le foto dei bimbi di Tijuana sono vincitrici del concorso Wars 3, a cura dell’Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo, esposte durante il Festival. Dei bambini che vengono dal mare sì è discusso in uno degli eventi speciali che accompagnano le proiezioni, insieme a studentesse e studenti delle scuole di Napoli. Dopo la proiezione del film Male Nostrum, di Fabio Masi, molti studenti hanno posto domande a chi si occupa di Minori stranieri non accompagnati (MSNA) esprimendo simpatia per i loro coetanei provenienti da diversi luoghi del mondo, costretti a intraprendere viaggi pericolosi per potere avere una vita migliore e aspetti elementari di libertà. Tante altre sono le storie raccontate durante il Festival da registi, giornalisti o rappresentanti di associazioni che si occupano dei troppi bimbi nel mondo cui viene sottratta l’infanzia, offrendo informazioni e spunti di riflessione interessanti da conoscere, con al fondo uno schieramento e un impegno sincero verso i più oppressi. Un Festival coraggioso e controcorrente, reso possibile da Maurizio Del Bufalo, presidente dell’Associazione Cinema e Diritti che organizza il festival, e i suoi collaboratori, particolarmente importante in questi tempi di tragedie e disumanizzazione, perché possiamo scegliere di essere umani migliori e le storie di impegno e riscatto possono ispirarci.
Per informazioni sul Festival: www.https://www.cinenapolidiritti.it/