In Bangladesh tanti lavoratori tessili stanno lottando per la loro vita, la dignità e i diritti. Con stipendi da fame pari ad 80 euro al mese (8000 taka), in maggioranza donne, ma anche uomini e adolescenti, vivono condizioni di supersfruttamento, ingaggiati da multinazionali come H&M, Zara o altre, che guadagnano miliardi di euro vendendo i loro prodotti nei mercati dei Paesi ricchi. Gli scioperi sono cominciati in modo spontaneo all’inizio di novembre e hanno visto la partecipazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori. La politica,in particolare dei gruppi nazionalisti e fondamentalisti islamici, ha cercato di strumentalizzare queste lotte (in Bangladesh a gennaio si terranno le elezioni) nelle quali la repressione del governo, sostenuta e foraggiata dalle organizzazioni dei padroni, è stata brutale, causando due morti, molti feriti e arresti. Il coraggio dei lavoratori e la loro combattività finora hanno ottenuto un primo risultato: gli stipendi sono stati aumentati a 12000 taka, cosa che però non ha soddisfatto del tutto i lavoratori. Per ora sono rientrati nelle fabbriche, ma di sicuro sentiremo ancora parlare di loro.
2023-11-20