Le donne sono più attente, più caute nel proteggersi e proteggere dal coronavirus: questo è quello che è emerso da una ricerca dell’università Bocconi, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences. Questa potrebbe essere, sottolineano i ricercatori, una delle spiegazioni per la minore vulnerabilità e mortalità delle donne in questa pandemia.
Risultato che non stupisce, ma su cui è bene soffermarsi senza darsi spiegazioni scontate. Poco convincenti sono quelle di Vincenzo Galasso, uno degli autori, che mette al centro quello che lui definisce ‘un maggior rispetto delle regole nel sesso femminile”; più sollecitanti quelle di un’altra autrice, Paola Profeta che sottolinea come secondo lei “Le differenze principali riguardano i comportamenti che mirano a proteggere gli altri”.
Tendiamo tutti alla vita, ma le donne se ne prendono maggiormente cura in tanti aspetti della nostra esistenza. E anche in questo caso ne abbiamo un’ulteriore riprova, così come è stato ed è in altre emergenze che la nostra specie vive. Le donne anche in queste situazioni sono quelle che tendono maggiormente a garantire la vita, a curarla, a prendersi cura dei malati, così come dei bimbi e delle bimbe o delle persone più anziane, sono più attente per evitare il contagio perché sanno che preservare se stesse significa preservare le persone care attorno a loro: non è una novità, ma ancora una volta sono le caratteristiche umane, accentuate nel genere femminile, che possiamo imparare a pensare e a indirizzare meglio – le donne stesse e anche gli uomini.