Essere a sinistra ha da sempre avuto significati diversi. Ci sono però momenti come questo in cui ci si dovrebbe sentire uniti perlomeno nell’interrogarsi. Avremmo potuto e potremmo fare di più contro le guerre? Che significa il governo delle destre in questo paese e come fronteggiarlo? Come collocarsi di fronte all’evidente decadenza della democrazia? Qual è il ruolo delle donne nell’epoca che stiamo vivendo? Come interpretiamo il lacerarsi della società in cui viviamo, le difficoltà relazionali crescenti, l’individualismo dilagante? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti degli ultimi ed innanzitutto verso chi emigra in questo paese ed invece di essere accolto viene discriminato? Qual è la condizione coscienziale della nostra gente, e dei/delle giovani in particolare? Che significa la decadenza della cultura dominante e qual è il nostro approccio culturale? Quali sono i nostri valori e come possiamo provare a rinnovarli ed affermarli? Perché prevalgono divisioni, incomprensioni, reciproche scomuniche tra le diverse anime della sinistra? E quali conseguenze hanno per tante persone che avvertono l’anelito del cambiamento? È possibile provare a discuterne assieme, a confrontarci in maniera leale e rispettosa?
Sono domande che in qualche misura ci riguardano tutte e tutti e che certamente sono fondamentali per chi di sinistra non lo è ancora ma può diventarlo. Noi de La Comune ce le stiamo ponendo ed abbiamo qualche risposta o perlomeno qualche ipotesi che va nel senso di una sinistra radicalmente rinnovata nelle sue basi ed in una prospettiva di alternativa radicale alla società statale ed oppressiva. Al tempo stesso siamo convinti della necessità di una sinistra plurale e diversificata che sappia confrontarsi lealmente e fraternamente. Questo non significa essere preclusi al confronto con chi ha approcci che si rifanno al marxismo, all’anarchismo, all’ambientalismo o al riformismo socialdemocratico.
Siamo convinti che in qualche modo tutte le persone che hanno una speranza di libertà positiva, di uguaglianza nella diversità, di riscatto umano e sociale, avvertono il bisogno di proposte, di risposte, di poter scoprire ed affermare il proprio protagonismo. Siamo convinti e determinati nel portare avanti le nostre idee ed offrirle alla nostra gente, ma siamo altrettanto convinti di aver bisogno di confrontarci con chi ha posizioni diverse ma muove da esigenze e bisogni analoghi ai nostri. Perciò vogliamo cercare seriamente, con attenzione e rispetto, il dialogo con le altre forze e con tutte le persone orientate a sinistra o che hanno un anelito di liberazione e avvertono in qualche modo la stessa esigenza. Sappiamo che spesso non è semplice incontrarsi e dialogare a causa di ruggini e cattive abitudini acquisite, litigi ed incomprensioni che si sono accumulate, ma ci sembra giunto il tempo di provare a superarle. Per quanto ci riguarda vogliamo provarci seriamente, autosuperandoci. Proveremo a farlo nei luoghi di vita, di lavoro, di studio ma vi proponiamo di farlo anche in momenti comuni nelle nostre sedi o nelle sedi di altre associazioni ed organizzazioni. Vogliamo cominciare dalla domanda: che vuol dire essere a sinistra oggi?
27 novembre 2022
La Comune