Evidentemente nel ricchissimo mondo della Formula 1, il razzismo non interessa o peggio è ritenuto affare esclusivo di chi lo subisce. La denuncia arriva direttamente dal 6 volte campione del mondo Lewis Hamilton, che in un lungo post ha squarciato il velo di un mondo che si è sempre rinchiuso sotto la sua cappa dorata: “Non solo l’America: il Regno Unito, la Spagna, l’Italia, tutti.
Deve cambiare il modo in cui vengono trattate le minoranze, come vengono educate le persone su uguaglianza, razzismo e classismo e sul fatto che siamo tutti uguali. Non siamo nati col razzismo e l’odio nel cuore , ci viene insegnato da quelli che sono i punti di riferimento”. E fra questi punti di riferimento ha attaccato direttamente il silenzio complice dei suoi colleghi piloti e di tutto il carrozzone dei GP di fronte a quanto succede in Usa. “Vedo quelli di voi che tacciono, alcuni di voi sono le stelle più luminose e ancora state zitti per le ingiustizie. Non un segno da parte della mia industria, che naturalmente è uno sport dominato dai bianchi. Sono uno dei pochi di colore e pertanto sono da solo. Mi sarei aspettato diceste qualcosa, che vedeste perché certe cose succedono ma non siete in grado di sostenerci.”. Bravo Lewis!