Disumanizzazione in (con)corso

Ad aprile 2020 è stato bandito il lungo atteso concorso ordinario per l’entrata in ruolo di docenti di tutti gli ordini e gradi nelle scuola pubblica italiana. Nell’estate del 2021 si sono svolte le prove relative alle materie matematiche e informatiche dette STEM mentre in questi mesi si stanno svolgendo le prove delle classi di concorso restanti e una seconda tornata STEM.
Il 14 marzo sono iniziate le prove “scritte”, ma di scritto hanno ben poco: trattasi di 50 quesiti a risposta multipla a cui rispondere utilizzando esclusivamente il mouse di un computer, ma di fronte alla richiesta di avere accesso anche ad un semplice foglio di carta e una penna moltissimi candidati si sono visti negare la possibilità.
Persino le discipline STEM, a cui era stato concesso ufficialmente l’anno scorso l’utilizzo di tali strumenti se lo sono viste negare in questa seconda tornata.
In un momento in cui, dopo tanta didattica a distanza, nelle scuole è necessario insegnare nuovamente agli studenti a prendere in mano una penna per prendere appunti, per provare a risolvere un problema anziché utilizzare le App, per provare a svolgere il proprio pensiero e far lavorare la memoria, evidentemente il ministero preferisce insegnanti che sappiano cliccare velocemente piuttosto che insegnanti che sappiano scrivere per aiutarsi a riflettere.