sinistre e persone in cerca di riscatto
Lottiamo insieme per la pace

Umanamente colpite dal dramma della guerra, le persone più sensibili e volenterose sentono l’esigenza di reagire. Ma c’è bisogno di punti di riferimento e quindi che la parte più sana e migliore della sinistra si unisca nella lotta per la pace. Oltre al bombardamento degli ordigni assistiamo a quello cinico delle immagini, menzogne e falsificazioni della propaganda bellica spacciata per informazione. L’ossessiva grancassa mediatica guerrafondaia disorienta le persone, le narcotizza e alimenta l’indifferenza. Perciò incontrarsi e lottare insieme per la pace e la pacificazione, al fianco dei popoli contro Putin e la Nato è ancor più urgente e vitale. Fin dall’inizio dell’offensiva bellica abbiamo ricercato l’interlocuzione con la gente comune e con molte forze attorno ad un appello per unirsi contro la guerra. Anche grazie a questo impegno si è realizzata la manifestazione nazionale del 5 marzo a Roma. È stato un primo importante passo, ma ancora insufficiente. Anche se la partecipazione e la combattività fossero state all’altezza del dramma che stiamo vivendo, sappiamo che un corteo non basta: c’è bisogno di un impegno coerente e duraturo, perché questa situazione non è contingente e avrà conseguenze per tutti. Il 5 marzo La Comune ha rappresentato il settore più significativo della sinistra, nitidamente schierato contro Putin e la Nato, per la pace a fianco delle popolazioni. Siamo consapevoli delle nostre responsabilità e preoccupati di fronte a sinistre che sono in difficoltà per mancanza di chiarezza o di schieramenti giusti: lottare insieme per la pace coinvolgendo anche persone non organizzate significa lottare pure per il riscatto delle sinistre migliori e per noi tutte e tutti. La guerra evidenzia infatti una devastante crisi di cui emblematici sono i due estremi: il Pd è schierato con la Nato e favorevole all’invio di armi da parte dell’Europa; specularmente, ancor più reazionarie sono le posizioni dei retrivi filoputiniani. Non casualmente la stampa borghese mentre censura il pacifismo umanista, radicale e antistatalista, dà ampio spazio agli amici del piccolo zar, pur essendo sparuti e minoritari: fa comodo rappresentare la sinistra con quest’orrido esempio.

Al contrario, vi sono realtà che, pur con accenti differenti, sono al fianco delle popolazioni, per la pace contro Putin e la Nato: è il caso dei Cobas, dei centri sociali del nord-est, di Rifondazione Comunista, di raggruppamenti trotskisti e anarchici, di Lotta Comunista, settori del pacifismo come un Ponte Per… e diverse associazioni del volontariato e antirazziste. Anzitutto a loro ci rivolgiamo per rilanciare un confronto rispettoso e costruttivo, di ascolto e attenzione per collaborare e unirci. Ci basiamo su tante esperienze di cui siamo stati promotori e protagonisti assieme nel passato, ultima in ordine di tempo quella di Indivisibili & Solidali; al tempo stesso siamo consapevoli degli ostacoli rappresentati da diffidenze, pregiudizi, settarismi reciproci. Motivo in più per credere che la battaglia per la pacificazione anche fra le componenti migliori delle sinistre possa giovare a loro stesse e a noi tutti, oltre che alla lotta per la pace di cui c’è estremo bisogno e innanzitutto a tanta gente comune che ha voglia di reagire.

Siamo convinti e procederemo nella ricerca di una convergenza solidale e pacifista contro la guerra: per accogliere i profughi di tutti i conflitti e di qualunque nazionalità ed etnia, perché la nostra gente possa essere strappata al dramma del bellicismo efferato che i tempi di decadenza in cui viviamo portano con sé. Per lottare insieme per la pace e il miglioramento delle condizioni di vita anche in questo paese.