Credo di sapere quale sia stato il momento esatto in cui per me lo studio delle tenebre calate sulla vicenda umana, cioè del totalitarismo nazista, dello sterminio e della guerra, è cambiato in modo radicale. Ovvero il giorno in cui Dario Renzi, alla Lunga Estate[1] del 2010 alla Casa della Cultura sul tema Storia e fondamenti di un umanesimo socialista, disse: “anche quando il male appare assoluto è possibile rintracciare il bene”. Da allora in poi fu possibile scoprire che una parte considerevole della specie umana, pur nelle tenebre, ha scelto di vivere ricercando il bene proprio e altrui e agendo per affermarlo. Origene di Alessandria, molti secoli prima, scriveva: “il potere di scegliere tra il bene e il male è alla portata di tutti”: ma, sottilineo che è sempre necessario compiere una scelta, in un senso o nell’altro. Scegliere era davvero necessario di fronte al nazismo, allo stalinismo e al fascismo; ancor più lo è oggi, con l’imperversare di piccoli e grandi mali quotidiani. Non parliamo solo delle guerre infinite, ma anche di ciò che si consuma nella vita di tutti i giorni: i femminicidi, il negazionismo storico e di genere, il razzismo, la retriva banalità della cancel culture, l’odio e le logiche antiumane che si annidano nel letamaio del web, nel linguaggio comune che cela pregiudizi e antisemitismo.
Qual è il senso, quindi, della “Giornata della memoria” sapendo che oggi come ieri “(…) non si può prescindere dalla società in cui stiamo ma non accettiamo la sua crescente decadenza con la cappa di oppressione ed estraneità dilagante che comporta…”?[2] In questa Giornata sentiamo il racconto di un male indicibile, ma sappiamo che non è sufficiente a sconfiggerlo né a prevenirlo: al contrario, il rischio è di assuefarsi alla scadenza rituale. È importante invece dire del bene e agire in comune per esso. Perché anche il bene può essere contagioso.
Perciò la “Giornata della memoria” non è una volta l’anno: non significa solo “ricordare” lo sterminio nazista, ma raccontare, grazie alla memoria viva, delle persone che ieri come oggi hanno lottato e lottano contro il razzismo, denunciano le minacce del negazionismo di genere e storico, frantumano l’incuranza, l’indifferenza e le diffuse complicità.
Fabio Beltrame è autore di Eroi, traditori e complici nell’inferno nazista, Prospettiva Edizioni e de Gli eroi di Varsavia. Resistenza e rivolta nel ghetto (1939-1943), Prospettiva Edizioni e condirettore de La Comune, quindicinale per il quale cura stabilmente una rubrica dedicata alle Giovani eroine e ai giovani eroi della battaglia antinazista.
[1] La Lunga estate di Vallombrosa è un ciclo di iniziative e dialoghi che si svolge ogni due anni presso la Casa della cultura dell’omonima località, in provincia di Firenze. La Casa della cultura è la sede centrale della Corrente umanista socialista, che organizza l’iniziativa insieme all’organizzazione La Comune e in sinergia con Comuna socialista (Argentina) e Socialismo libertario (Spagna).
[2]Che cosa pensi del futuro? Editoriale de La Comune n. 392 del 24 gennaio/7 febbraio 2022.