… e sono dell’idea che nel momento in cui una donna lotta per se stessa, in realtà lo fa anche per tutte le altre” Con queste parole e con commozione, Natalia è intervenuta al sit-in organizzato dalle sue coetanee e coetanei dell’università di Cagliari, davanti alla mensa universitaria, zona isolata, in cui era stata aggredita da uno sconosciuto **. Tanti gli interventi, autentici, soprattutto di giovani donne, si è respirato calore umano. Con i miei compagni de La Comune, abbiamo portato solidarietà e il nostro contributo, con le nostre idee, con un volantino -vedi sotto- e con La Comune. Abbiamo conosciuto lei, altre persone, la sua mamma e Chiara. Una donna che in questi ultimi anni, mossa dalla ricerca della sua e libertà di altre, ha deciso di “metterci la faccia” , girando in quel quartiere a raccogliere testimonianze di altre che potevano aver subito aggressioni dallo stesso sconosciuto. Alcune con lei stanno provando ad affrontare le paure per quello che hanno subito, ma anche una violenza psicologica, come lei stessa l’ha definita, quella con cui sono costrette a fare i conti tutte le sere tornando a casa, per il timore di essere aggredita. A niente sono valse le sue mail e sollecitazioni alle diverse istituzioni. Quella stessa sordità che la sera dell’aggressione Natalia ha vissuto quando andando a denunciare l’accaduto ai carabinieri, si è sentita dire di tornare il giorno dopo perché gli uffici erano chiusi e non inviando neanche subito una volante!
Fiducia e speranza dopo questo sit-in e da questa vicenda, ma anche motivi per rafforzare i diversi passi e percorsi per vivere meglio, sopratutto di quelle donne che vogliono impegnarsi con altre e da protagoniste a costruire ambiti solidali, di autodifesa, come ad esempio la rete dei Collettivi Dipende da Noi Donne. Ambiti in cui vivere ed affermare la propria e altrui ricerca di Libertà, proprio come Natalia e Chiara ci stanno dicendo insieme alle tante nel mondo.
**vedi “il coraggio di Natalia” del 14/1
Enza Bellantuono
Cagliari 25/1/2022