Che il governo non abbia fatto nulla per rendere sicura la scuola di Stato è notorio: strutture e spazi inadeguati, carenza endemica di personale, mezzi pubblici in cui è impossibile garantire la distanza interpersonale di sicurezza… Aggiungeteci pure la conferma cinica e irresponsabile del numero massimo di alunni per classe (altro che riduzione!). Eppure qui si va oltre: riaprire le scuole in queste condizioni con i dati attuali di contagio e la maggiore trasmissibilità della variante omicron è criminale, e l’esperienza della vicina Francia che ha riaperto una settimana fa ne è la dimostrazione.
Il governo non sente ragioni: non solo ignora olimpicamente la richiesta di proroga della riapertura delle scuole da parte di decine di migliaia di docenti, ma addirittura anche la petizione nello stesso senso, firmata da un preside su tre, che denuncia l’impossibilità del necessario tracciamento.
Ha le idee chiare il governo: il problema della scuola in sicurezza si risolve con un’offensiva liberticida nei confronti del personale – e non solo –, con le azioni repressive relative prima al green pass e ora all’obbligo vaccinale. Un alibi per tutto ciò che non ha fatto in materia di sicurezza. Per questo oggi non si fa scrupolo di riaprire le scuole “a tutti i costi”. Whatever it takes.
Riteniamo che vaccinarsi, insieme al mantenimento delle misure per contrastare il contagio, sia la migliore scelta da fare con la serenità di frequentare luoghi di lavoro e studio sicuri e che non debba essere invece materia di intimidazione a cui sottoporre chi frequenta la scuola, usando la DAD come spauracchio – tanto più dopo averne cantato le magnifiche sorti fino a ieri e mentre si continua a investire fondamentalmente sull’istruzione digitale!
Sappiamo bene che la DAD è pericolosa, ne stiamo ancora pagando i danni psico-fisici, mentali e sentimentali, causati in questi due anni in primo luogo su bimbe/i e ragazze/i, e perciò oggi non è una soluzione ammissibile. Non accettiamo però nessun ricatto!
Esistono alternative immediate e possibili. A partire, come sostengono parecchi medici, dalla chiusura delle scuole per due settimane, eventualmente recuperandole in seguito.
E nel frattempo è urgente avviare tutti i provvedimenti necessari per una scuola in presenza sicura per davvero.
Direzione lavoratori de La Comune nella scuola
09/01/22