Immagina di essere nato in un paese del Medio Oriente o dell’Afghanistan martoriati dalla guerra, con poche speranze per il futuro e senza la possibilità di cercare una vita migliore altrove. Per via dell’avanzata dei Talebani, del dittatore locale o dell’Isis – pronti a vendicarsi sulle famiglie di chi li ha combattuti – la tua vita e quella dei tuoi cari è in pericolo.
Nel centro della città c’è un trafficante di sogni, una persona rispettata che ha già aiutato tanti ad andarsene. Offre il servizio completo: comprare un visto turistico per la Bielorussia, un costosissimo biglietto aereo per Minsk, un passaggio in macchina fino alla Germania e anche supporto burocratico per la richiesta d’asilo. Totale: tra i tre e i cinquemila dollari, ovvero più di due anni di stipendio. Se non te lo puoi permettere,lui può organizzare visto e aereo a prezzo ridotto, e traccerà sullo smartphone il percorso da fare a piedi.
Arrivatia Minsk, trovi altre centinaia che hanno fatto viaggi simili. Ti chiedi quanti milioni abbiano intascato,considerandoquanto hanno intascato da te. Alcuni partono a piedi, altri aspettano il passaggio dell’esercito locale che con i camion li portano a qualche chilometro dal confine con la Polonia. Poi con urla, percosse o le armi puntate, ti intimano di camminare e non tornare più. È la direzione in cui volevi comunque andare, quindi vai.
Il clima qui è molto diverso, piove spesso, i boschi sono paludosi e la notte le temperature già sfiorano lo zero. Lungo il cammino incontri altre persone che cercano di attraversare.Anche se non ti fidi tanto, andare con altri può essere più sicuro. Bisogna evitare di passare sulle strade, che sono presidiate dall’esercito: l’unica opzione è andare nel bosco. A un certo punto incontri un’alta staccionata di filo spinato. Simbolica. Ti chiedi come farebbe a fermare qualcuno. Però significa che dall’altra parte c’è la Polonia, l’Unione Europea.
Qualche altro chilometro nel bosco e vieni avvistato dell’esercito polacco. Vieni preso – non “arrestato” ché in quel caso potresti fare la richiesta di asilo – picchiato e riportato al confine.Di nuovo ti ordinano di andare, stavolta nella direzione opposta. È un nuovo tipo di respingimento – via terra – illegale in tutto il mondo… e pensavi che l’Europa era la terra dei diritti. Toccherà dormire nel bosco prima di riprovare ad attraversare. Incontri altri che sono stati respinti tre, quattro, cinque volte. Hanno sentito di persone che sono morte nei boschi, di sete o di freddo.
Ti ritrovi intrappolato tra due eserciti, bielorusso da una parte e polacco dall’altra, in questa strana nuova forma di “guerra” in cui il campo di battaglia è il confine e l’arma, per loro, sei tu.
Molti non si erano immaginati un viaggio così difficile, molti sono partiti con tutta la famiglia e i bambini piccoli. Alcuni vorrebbero tornare, ma ormai non hanno né soldi né modo di farlo. E così, tentiun’altra volta di passare nei boschi, cercando di non farti catturare.
Stavolta ti imbatti in un gruppo di persone non in uniforme, hanno portato dei viveri e vestiti asciutti. Riuscite a comunicare in un inglese stentato,quanto basta a capire che sono persone del luogo. Dicono che il loro governo non ti vuole e minaccia il carcere per chi ti aiuta nel viaggio; ma nessuno può impedire di portare cibo e qualche informazione. Sulla mappa ti fanno vedere quali sono i paesini da cui passare per trovare altre persone solidali, accendono una luce verde vicino alla porta per farsi riconoscere. Lì si può trovare del cibo e magari passare la notte che è sempre più fredda. Ma bisogna uscire dai boschi solo dopo il tramonto, ci sono altri che invece chiamerebbero l’esercito. Hanno paura di te.
Ti chiedi perché mai qualcuno dovrebbe avere paura di te che scappi dalla guerra, ma del resto ci sono tante cose che sembrano non aver più un senso in questa situazione. Si vede che anche qui le persone scelgono se aiutarsi a vicenda o pensare solo a se stesse. Ringrazi i volontari sapendo che non possono fare di più e comunque hanno già fatto tanto. Una stretta di mano accogliente ti fa bene tanto quanto il cibo che ti ha portato. Toccherà rimettersi in cammino, il confine con la Germania dista ancora seicento chilometri.