Sabato 23 ottobre a Firenze più di un centinaio di persone hanno dato vita ad un presidio per l’accoglienza ed in solidarietà coi popoli afghani, di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi con l’appello qui pubblicato.
Un momento significativo che ha visto la partecipazione, oltre che delle realtà promotrici, anche di una delegazione della CUB e soprattutto del Collettivo di Fabbrica GKN, che ha positivamente contribuito al presidio. Infatti, intervenendo, uno degli operai ha parlato dell’importanza dell’amore per abbattere i muri che dividono le persone; spiegando quanto i governi respingano gli immigrati basandosi su queste divisioni tra la gente. Un presidio positivo anche perché costruito dal protagonismo diretto di alcuni fratelli bengalesi e soprattutto dalle amiche e amici di Iran Protests Italia che hanno coinvolto un gruppo di profughi afghani da poco arrivati in Italia. La loro presenza ha dato un valore ancora più profondo alla giornata e le parole di una giovane sorella afghana ci hanno scosso restituendoci tutto il valore dell’incontro tra persone che diversamente cercano di migliorare la vita: “non immaginate che significato abbia per noi che veniamo dall’altra parte del mondo incontrare persone come voi”. In realtà il significato è reciproco e comune e ci motiva ancora più profondamente ad avanzare nella costruzione di un’aggregazione stabile antirazzista ed interetnica degli immigrati e dell’unità solidale.