Per l’umanità contro la barbarie
Siamo con le tante persone che anelano alla pace. Per alimentare questa speranza c’è bisogno di impegnarsi, di comprendere e di reagire affermando positivamente la propria umanità contro l’oppressione e il pericolo di barbarie. Le guerre continuano dall’Ucraina alla Palestina fino agli oltre 70 conflitti dimenticati. Gli Stati si armano sempre più e i potenti si affidano alla disumana macchinazione con la perversione dell’intelligenza artificiale, il lancio incontrollato di droni e le menzogne del web che avvelenano le coscienze. La democrazia si sta svuotando, cresce l’autoritarismo insieme alle destre razziste e liberticide. Mentre ci contrapponiamo a tutto questo denunciamo il governo nazi-sionista di Netanyahu, che dopo 70 anni di violenta oppressione coloniale, sta perseguendo l’obiettivo della grande Israele perpetrando un genocidioLeggi Tutto
C’è bisogno di un’alternativa
Migliaia di persone sospinte da un sussulto di umanità hanno manifestato nella stragrande maggioranza pacificamente in solidarietà con la popolazione di Gaza, contro il genocidio che sta perpetrando il governo israeliano. Una ricerca di pace che condividiamo con tante e tanti e che ha bisogno di chiarezza e di approfondimento: è urgente costruire un’alternativa, non basta la sola denuncia, meno che mai servono logiche distruttive e violentiste. Ciascuna e ciascuno, infatti, riconoscendo la comune umanità, può essere protagonista di umanizzazione e di pacificazione; non possono esserne garanti gli Stati che fanno la guerra e sono complici del massacro. Perciò siamo a fianco del popolo palestinese e degli oppositori ebrei contro il genocida Netanyahu (sostenuto dagli Usa) e contro i terroristi diLeggi Tutto
partecipiamo allo sciopero e alle manifestazioni promosse dalla Cgil il 19 settembre A FIANCO DELLA GENTE DI GAZA BASTA GUERRA ORA!
Il governo Netanyahu dopo aver bombardato e affamato la popolazione civile ha ora cominciato l’occupazione e la deportazione dei palestinesi, mentre proseguono gli insediamenti criminali dei coloni in Cisgiordania. Questo massacro avviene nell’ipocrisia e con la complicità degli Stati. Siamo al fianco degli oppositori ebrei che lottano contro Netanyahu. Denunciamo ogni copertura e giustificazione – da qualunque parte provenga – dell’operato reazionario di Hamas autore del criminale assalto alla popolazione civile ebrea il 7 ottobre. Siamo solidali con la Sumud Flotilla e appoggiamo tutte le iniziative indipendenti di solidarietà con la popolazione palestinese. Sosteniamo tutte le iniziative volte a fermare la guerra e il genocidio, che promuovono pacificazione e convivenza tra i popoli. Ciò che avviene a Gaza è tragico eLeggi Tutto
Fermare il ciclo cieco della guerra e del terrorismo
L’attentato di Gerusalemme che ha tolto la vita a persone innocenti, ci obbliga a riflettere su un principio fondamentale: la guerra e il terrorismo sono due facce della medesima medaglia oppressiva ed un ostacolo alla pacificazione umana. Ciò vale per il terrorismo delle bande reazionarie terroriste di Hamas contro la popolazione ebraica in Israele che per quello del governo e dell’esercito israeliano su assai più larga scala contro la popolazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Il terrorismo non è una forma di resistenza (come alcuni sedicenti solidali nelle ore successive all’attentato hanno ancora una volta rivendicato) ma un veicolo fondamentale dell’oppressione che colpisce seminando paura e odio ma che si rivolge anche contro gli stessi palestinesi in nome deiLeggi Tutto
Stato di Palestina: un’ipocrisia democratica.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina, guidato da nazioni come Norvegia, Spagna, Irlanda, Francia e Regno Unito, a cui si stanno associando altri Stati europei, crea la falsa idea, in molte persone solidali, di un’azione concreta contro la continua occupazione ed espansione israeliana in Cisgiordania e le atrocità genocide a Gaza. La sola “minaccia” del riconoscimento alla prossima sessione dell’Onu permette, invece, al governo di Israele di continuare lo sterminio e di accelerare l’espansione in Cisgiordania, di aggredire il Libano del sud e la Siria. Sono gli stessi Stati democratici che rigettano però al mittente gli appelli, seppur ingenui, di tante persone moralmente scosse dalla barbarie in atto, di interrompere le “relazioni diplomatiche”, di fermare le forniture di armi (di cuiLeggi Tutto
Dopo il Convegno Internazionale, torniamo a riflettere a settembre
i prossimi appuntamenti a Vallombrosa: domenica 14 settembre • ore 10.30Proposte per un’alternativa di comunanza– pacificazione e liberazione– sorellanza e fratellanza– solidarietà e cooperazionea seguire pranzi tematici domenica 28 settembre • ore 10.30dialogando suSinistre: dal tramonto all’alba?Leggi Tutto
A fianco della gente di Gaza ridotta allo stremo! Sosteniamo l’iniziativa della Global Sumud flotilla!
No alla guerra genocida del governo Nethanyahu, no alle logiche criminali di Hamas! Con il popolo palestinese e con le popolazioni ebraiche che lottano contro la guerra! In questi giorni da numerosi porti del Mediterraneo stanno partendo le navi della Global Sumud Flotilla, un’iniziativa per portare aiuti, cibo e medicinali alla popolazione di Gaza da mesi sotto assedio. Decine di associazioni hanno dato vita a centri di raccolta di aiuti incontrando una solidarietà diffusa di gente comune, persone del volontariato, credenti, che mostra la volontà di non assistere passivamente a quanto accade. Il governo Nethanyau sta aggravando l’azione genocida a Gaza con l’occupazione finale della striscia e con la pulizia etnica in Cisgiordania, con il concorso dell’esercito e le azioni criminaliLeggi Tutto
La risposta della società civile: la Global Sumud Flotilla
Di fronte alla complicità della politica internazionale, la società civile sta cercando di agire in modo diretto. Il 4 settembre, una coalizione di attivisti da tutto il mondo, riunita sotto il nome di “Global Sumud Flotilla”, salperà da alcuni porti del Mediterraneo, anche italiani, con una missione precisa: rompere l’assedio navale imposto da Israele e portare aiuti vitali alla popolazione stremata dalla guerra e dalla fame nella Striscia di Gaza. Questa flottiglia non è solo un carico di cibo ma è una iniziativa di solidarietà e un atto simbolico a fianco della popolazione di Gaza. A bordo della flotta ci saranno persone comuni, medici, avvocati, giornalisti e attivisti, uniti nella loro determinazione a sfidare le restrizioni israeliane e a testimoniare allaLeggi Tutto
L’informazione sotto assedio: giornalisti uccisi e la narrazione mediatica della guerra a Gaza
La guerra non avviene solo sul campo (con oltre 60 mila vittime e 150.000 feriti, oltre che un numero indefinito di dispersi sotto le macerie) ma anche sul piano della cosiddetta “narrazione mediatica”. Le agenzie di stampa e le organizzazioni per la libertà di informazione hanno denunciato l’uccisione di oltre 275 giornalisti e operatori dei media, come nell’ultimo eccidio nell’ospedale di Khan Yunis. Un bilancio senza precedenti che ha superato di gran lunga il numero di giornalisti al fronte uccisi al fronte durante la IIGM. Questo dato drammatico solleva non solo pesanti interrogativi sulla sicurezza di chi cerca di documentare la realtà sul campo, ma mette in evidenza una strategia deliberata da parte del governo di Netanyahu volta a silenziare leLeggi Tutto
“Cristo non è assente a Gaza”
Nel luglio scorso, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca cattolico di Gerusalemme e Teofilo III, patriarca greco-ortodosso hanno effettuato una visita congiunta a Gaza, in una missione di solidarietà e di supporto alla piccola comunità cristiana locale. Al loro ritorno, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta facendosi testimoni della devastazione e la fame, affermando di aver visto persone “resistere al sole per ore nella speranza di un semplice pasto”. I due alti prelati hanno sottolineato che la carestia non è una catastrofe naturale, ma il risultato di una strategia deliberata di Israele. In una ulteriore dichiarazione congiunta del 26 agosto 2025, i due hanno inoltre condannato fermamente gli ordini di evacuazione e lo sfollamento forzato dei civili dalla città di Gaza e assicuratoLeggi Tutto
